Addio a Marchionne: l’uomo che ha salvato la Fiat…

IL RICORDO

A lui i meriti di aver risollevato le sorti di un gruppo, la Fiat, considerato nel 2004 a pochi metri dal baratro…

 

E cosi se n’è andato… si è spento all’età di 66 anni uno dei più brillanti manager italiani: Sergio Marchionne. Naturalizzato canadese, poche settimane fa è stato ricoverato in una clinica di Zurigo per sottoporsi ad una operazione chirurgica alla spalla. Ma negli ultimi giorni le sue condizioni sono peggiorate fino ad essere considerate irreversibili.

Il gruppo FCA, in una nota diramata sabato scorso era stato fin troppo chiaro: «Non potrà riprendere la sua attività lavorativa». Al suo posto è subentrato come amministratore delegato il britannico Mike Manley; con John Elkann che oltre alla carica di numero 1 in Fiat-Chrysler è divenuto il nuovo presidente del gruppo Ferrari. Sempre quest’ultimo, pochi giorni fa, ha inviato una lettera toccante ai dipendenti dell’intero gruppo: «Sergio non tornerà».

Sulle condizioni ultime di salute del manager, poche notizie erano trapelate in questi giorni, ma l’avvocato Franzo Grande Stevens, storicamente vicino alla famiglia Agnelli, in una lettera al Corriere della Sera – pubblicata 3 giorni fa – aveva fatto presente il suo vizio per le sigarette: «I polmoni sono stati aggrediti» ha dichiarato.

A Marchionne i meriti di aver risollevato le sorti di un gruppo, la Fiat, considerato nel 2004 a pochi metri dal baratro. Senza dimenticare il colpo di genio della fusione con Chrysler a partire dal gennaio 2009: ritenuta effettiva a pieno titolo dall’entrata in borsa dell’ottobre 2014.

Lascia una compagna, Manuela Battezzato, e i due figli nati dal primo matrimonio con l’ex moglie Orlandina: Alessio Giacomo e Jonathan Tyler.

Antonello Pentassuglia

[Foto in evidenza dal sito del Quirinale]

 

 

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