Luminarie spente a Locorotondo: si lavori fin da subito per pianificare il futuro
L’EDITORIALE
Vedremo quali saranno gli sviluppi per Locorotondo, oggi famoso come il “paese delle luminarie”. Nel frattempo Agorà continua il suo decennale percorso…
di Antonello Pentassuglia
Finisce così il periodo natalizio a Locorotondo. Cinquanta giorni circa, con un afflusso notevolissimo di visitatori, accorsi per vedere le luminarie natalizie nel centro storico. Se ne sono dette tante, anzi tantissime.
Ma la verità, come si dovrebbe sapere, ha mille rivoli e sfaccettature. L’importante è sempre palesare le proprie considerazioni con rispetto verso gli interlocutori. Che siano lettori di questa rivista, residenti del borgo antico o visitatori stessi.
Abbiamo portato avanti, in questi tre anni, una linea editoriale non ideologicamente contraria alle luminarie natalizie. E non lo faremo mai. Ma sempre ben consci delle criticità presenti sul piano della sicurezza (palesati in tutti gli articoli da noi pubblicati) e dei disagi per chi vive il paese, in particolar modo dei residenti. Proprio con alcuni di essi, abbiamo interagito nei vicoli (come consigliatoci da un nostro caro amico, Giuseppe). Specie con alcuni anziani: ci hanno fatto presente le difficoltà di uscire di casa, quando diverse migliaia di persone affollano le viuzze. Senza dimenticare che svariati (è giusto non fare di tutta un’erba un fascio) non hanno certo mostrato particolare cura del contesto architettonico. Per dirne una: non è assolutamente corretto, per esempio, salire le scale che conducono ad abitazioni private.
Ragion per cui, è vero, lavorare in prospettiva per mitigare le criticità e magari rivolgere una comunicazione attrattiva verso un afflusso più sostenibile è cosa certo giusta.
Attenzione però, i tecnici del turismo sono stati chiari: nel periodo natalizio quello che si muove è uno di prossimità. Quindi, per la maggiore, da territori vicini. Anche qui, su Agorà siamo stati sempre chiari: il turismo, anche quello di massa (con cui annoveriamo le cosiddette ondate domenicali), non va stigmatizzato ma provato a gestire. Ed è questa la grande sfida. A livello comunale, una serie di decisioni non ci hanno convinto e lo abbiamo scritto. Lavorare ad un’azione di salvaguardia del centro storico, specie in quelle date sensibili (parliamoci chiaro: i giorni di festa, alcuni sabati e soprattutto le domeniche), sarebbe stato doveroso. Dal Comune negano, anche per future valutazioni, la tesi del ticket di ingresso: ne prendiamo atto. Il timore, legittimo, di disincentivare gli arrivi c’è. Il confine è molto labile e, come detto dal Vicesindaco Vito Speciale, il “giocattolo potrebbe rompersi”.
Ma è anche vero che Locorotondo accoglie le tante famiglie che arrivano per ammirare quello che è divenuto il “paese delle luminarie”, ma può tranquillamente rinunciare ai maleducati, a chi fa le proprie deiezioni per strada (quando i bagni chimici o in sede fissa comunque ci sono) od offende i titolari di attività commerciali. Fare un ragionamento di questo tipo non è certo “cerchiobottismo” ma razionale buon senso, a nostro avviso. Per il resto non abbiamo certo le soluzioni e tutti i mali del mondo.
Vedremo quali saranno gli sviluppi per Locorotondo ed il suo centro storico. Nel frattempo Agorà continua il suo decennale percorso, fra fasi positive ed alcune meno. Ma anche qui, se volevamo la bicicletta ora è giusto pedalare. Sostenendoci a vicenda ed in questo senso, l’apporto che dà ogni singolo redattore a questo gruppo è fondamentale e salvifico. Con la consapevolezza che senza l’affetto di chi si segue e sostiene, tutto questo lavoro non avrebbe avuto senso alcuno. Buona lettura con il primo numero del 2023 di Agorà!
[Foto in evidenza di Zelda Cervellera]
[Editoriale pubblicato sulla rivista Agorà, numero Gennaio 2023]