“Diversi perchè unici”, insieme all’UNAR e alla C.A.S.A. contro le discriminazioni razziali
L’EVENTO
Mariangela Convertini: «Sperimentare le differenze significa conoscere qualcuno di “diverso”, sì, ma non “meno uguale”»
Il Comune di Locorotondo, su proposta dell’Unitalsi Locorotondo e della C.A.S.A. delle Abilità Speciali “Giovanni Paolo II”, invita a prendere parte all’incontro che si svolgerà domenica 17 marzo 2019 alle ore 17.00 presso la sede della C.A.S.A. (via Solferino) “Diversi perchè unici” che prevede la lettura di brani di vari autori e annesse testimonianze.
L’evento si inserisce nella Settimana d’azione contro il razzismo, voluta dall’UNAR (Ufficio Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali che si celebra il 21 marzo.
È un appuntamento tradizionale di grande valore simbolico e, allo stesso tempo, di concreta mobilitazione, volto a diffondere un forte messaggio di prevenzione e solidarietà ad un ampio pubblico, grazie ad un intenso calendario di iniziative di educazione, informazione e animazione territoriale promosse in tutta Italia nel mondo della scuola, dello sport e della cultura.
Per tale settimana l’UNITALSI di Locorotondo con “La C.A.S.A. delle Abilità Speciali Giovanni Paolo II” e il patrocinio del Comune di Locorotondo, propongono questo incontro “Diversi perché unici” di domenica 17 marzo presso “La C.A.S.A. delle Abilità Speciali”.
«Sperimentare le differenze significa conoscere qualcuno di “diverso”, sì, ma non “meno uguale”. – commenta entusiasta la consigliera comunale alle Pari Opportunità Mariangela Convertini – È questa consapevolezza che siamo tutti uguali anche se diversi, a mancare talvolta. Può capitare, infatti, che abbiamo difficoltà ad instaurare rapporti con chi consideriamo fuori dai canoni della normalità, e la difficoltà ad approcciarci può essere amplificata da stereotipi o pregiudizi, ma anche solo da scarsa contiguità con l’altro. Contribuire a mostrare che l’altro, nelle sue differenze, è qualcosa verso cui aprirsi e non chiudersi, è un compito non facile, che presuppone anche e soprattutto un lento lavoro di rivoluzione culturale».