In ricordo di Palmina. La bellissima idea dell’ex vicesindaco di Locorotondo!
LA MEMORIA
Antonio Salamina: «Si intitoli un luogo della nostra città a Palmina Martinelli, vittima di femminicidio e di una comunità che per troppo, tanto tempo non ha saputo restituirgli l’onore e la dignità che meritava»
Sono notizie che fanno estremamente piacere. Il ricordo della piccola Palmina Martinelli è più vivo che mai. A volte pare proprio che il tempo si sia fermato e si narri, anche fra i più giovani, una storia che ha scoperchiato il vaso di Pandora.
O forse dovremmo parlare semplicemente di “omertà”. Quel silenzio asfissiante causa persino della brusca rottura di rapporti familiari. Sono gli anni in cui si susseguono le lotte “femministe”: il referendum sul divorzio del 1974; il cosiddetto diritto di famiglia, riformato l’anno seguente per rimuoverne l’adulterio dagli atti penali; “Il processo per stupro” mandato in onda dalla Rai nel ’79 con una straordinaria arringa di Tina Lagostena Bassi, fino ad arrivare al 1981 con l’abrogazione delle disposizioni del delitto d’onore.
Già proprio l’81… l’anno in cui la piccola Palmina Martinelli venne arsa viva in quel di Fasano. Precisamente l’11 novembre. Morì 22 giorni dopo, in un letto d’ospedale considerate le sue indicibili sofferenze.
La colpa della giovane 14enne fu quella di gridare il suo “no” alla prostituzione voluta dal padre e il cognato: entrambi alcolizzati. La storia di Palmina, nel nostro piccolo, abbiamo provato a raccontarla lo scorso anno (clicca qui) con le testimonianze del Pm Nicola Magrone (attuale sindaco di Modugno).
L’incessante impegno di Mina Martinelli ha fatto sì che il caso fosse riaperto, nel 2017, con le indagini rivolte ad eventuali complicità date agli aguzzini della piccola. Nomi degli assassini indicati da Palmina, nei suoi ultimi giorni di agonia, a Magrone (il video a fine articolo): Enrico Bernardi (compagno della sorella Franca) e il suo fratellastro Giovanni Costantini, di cui la 14enne era (purtroppo) innamorata.
Entrambi furono assolti dall’accusa di omicidio nei tre gradi di giudizio… Magrone un anno fa definì la sentenza di Cassazione “un crimine contro l’umanità”.
Ma torniamo alla prima parte dell’articolo: le belle notizie. Così come accaduto a Modugno, ad Adelfia un parco giochi sarà intitolato a Palmina. Ci sarà anche una bella cerimonia in suo onore!
Bellissima l’idea, a tal proposito, dell’ex vicesindaco di Locorotondo Tonio Salamina: «Tra qualche settimana celebreremo la seconda edizione di Legalitria – ha dichiarato poche ore fa –. Abbiamo dedicato strade e piazze a tanti personaggi della storia nazionale e locale, mi piacerebbe che si approfittasse di questo interessante Festival per dedicare un luogo della nostra città a Palmina Martinelli, vittima di femminicidio e di una comunità che per troppo, tanto tempo non ha saputo restituirgli l’onore e la dignità che meritava!» ha concluso.
Ci uniamo all’appello di Tonio e – considerando l’importanza del tema – passiamo la palla all’assessore ai Servizi Sociali Rossella Pulli. Siamo convinti che avremo ottimi e piacevoli risvolti.
Antonello Pentassuglia
[Immagine in evidenza da Rai 3]
[Articolo pubblicato sulla rivista Agorà, numero Maggio 2019]