L’alba di un nuovo anno
L’EDITORIALE
Dalla nostra rivista “Il nostro pensiero, come il vostro, è rivolto allo stimato medico ed ex sindaco di Locorotondo Ubaldo Amati”
di Zelda Cervellera
Riavvolgiamo il nastro con l’immaginazione, tornando ad un anno fa: le stradine del borgo antico prese d’assalto dai visitatori, la citazione su Forbes che menzionava Locorotondo come la cittadina natalizia più bella d’Italia, emblema di lodi internazionali per merito di esercenti e residenti. Poi, verso metà gennaio, le luci si spensero, un colorato Carnevale a febbraio ma è la quiete prima della tempesta… o forse dell’oscurità.
Le notizie della pandemia iniziano a susseguirsi in maniera vorticosa e, tutti, abbiamo appreso del Sars-Cov-2 e della patologia Covid-19. Sfiorati nella prima ondata, abbiamo solidarizzato in molti con le comunità limitrofe come Cisternino e Martina Franca che piangevano le prime rispettive vittime.
Abbiamo superato con fatica la primavera ed il lockdown. In estate, probabilmente, abbiamo allentato l’attenzione. Nel mezzo le elezioni comunali e il ritorno di figure storiche sulla scena politica oltre a speranzose new entry. Ma pochi, o forse nessuno fra noi, potevano immaginare una seconda ondata del Coronavirus così imponente. Tale da causare 10 decessi, un drammatico focolaio alla Domus Sancta Familia ed un numero elevato di contagiati che a fine novembre ha raggiunto il suo picco di 109 casi accertati. Il nostro pensiero, come il vostro, è rivolto allo stimato medico ed ex sindaco di Locorotondo Ubaldo Amati, tuttora in un letto di ospedale in condizioni critiche.
Il 5 maggio scorso è venuto a mancare il caro professor Vincenzo Cervellera, la nostra guida che continua ugualmente a far parte della redazione con i suoi tanti scritti che ci sono rimasti nel cuore per sempre…
No, non possiamo dimenticare… è impossibile. E quindi cosa fare? Riavvolgere il nastro e prospettare il nostro futuro con coraggio e speranza. Con spirito rinnovato e forti di una resilienza tipica di un fiore che cresce fra l’asfalto (e qui ce n’è fin troppo).
La nostra speranza è che piano piano torneremo alle nostre vite, dobbiamo essere fiduciosi facendo qualche altro sacrificio e rispettando sempre le regole. La nostra testata nel 2021 compie 8 anni dall’uscita del primo numero.
Un ringraziamento va a tutti i ragazzi che hanno dato il loro contributo in questi anni e a coloro che vorranno continuare a farlo.
Anche nei momenti di difficoltà non ci siamo arresi, siamo andati avanti conquistando la fiducia dei tantissimi lettori che ci seguono puntualmente e creando un sito web agorablog.it che abbraccia tutti i comuni della Valle d’Itria e non solo.
Vi salutiamo ricordando le parole del caro professor Vincenzo Cervellera in uno dei suoi tanti bellissimi editoriali: “A chiunque piace scrivere non solo per sé stesso ma anche per gli altri, magari per un pubblico ristretto come quello del nostro giornale, interessa anzitutto essere letto. Letto, condiviso oppure contestato. Tutte comunque azioni attive, partecipate. Ciò che uno scrittore, un giornalista o un semplice appassionato delle parole teme maggiormente è di non essere letto o, peggio, letto nella superficiale indifferenza. L’anno nuovo però porta nuove speranze. La speranza maggiore è che sia migliore del precedente o perlomeno che sia un anno positivo”.
Adesso un respiro profondo, prendiamo la rincorsa e ci tuffiamo nel nuovo anno. Il 2020 è stato impietoso, ma non ha fermato noi come voi che leggete. Ed è questo ciò che conta. Buon anno!
[Foto di Alfredo Neglia]