Le sorelle Topin, Silvana e Laura, camminatrici per scelta

TALENTI LOCALI

Dalla nostra rivista “Ogni anno, quando abbiamo le ferie, ci piace vivere un’avventura”

 

di Anna Lodeserto

 

 

“Ci presentiamo. Lo faccio io per tutte e due. Siamo Silvana e Laura, le sorelle Topin, originarie di quel di San Marco. Io faccio la pasticciera, lei la sarta”.

Cosa vorreste dirmi a proposito del cammino materano?

“Ogni volta che abbiamo le ferie facciamo qualcosa di strano, di particolare”.

È stata questa la risposta di Silvana. Il suo tono allegro, gioioso e pieno di vita ha contribuito a rendere speciale e particolarmente simpatica l’intervista.

Il cammino materano che le ha viste protagoniste è un percorso alla scoperta delle bellezze e del patrimonio che si incontrano lungo il percorso. La via Peuceta, che da Bari conduce a Matera, è un percorso di 170 chilometri, che attraversa vari comuni, tra cui Bitetto, Cassano delle Murge, Santeramo in Colle ed Altamura.

Nel corso del cammino, inevitabilmente, si scopre il ricco ed importante patrimonio culturale apulo – lucano costituito da cattedrali, borghi medievali, chiese rupestri, muretti a secco, masserie storiche e trulli.

“Come dicevo, ogni anno facciamo una sciocchezza. Ci piacciono le sfide, le cose estreme. Infatti, questa via – ha continuato Silvana – si fa in sette giorni, perché sono sette tappe. Noi, invece, l’abbiamo percorsa in quattro giorni. Il primo giorno, in realtà, ci siamo un po’ distrutte facendo 64 chilometri; il secondo giorno abbiamo fatto 48 chilometri; il terzo ed il quarto giorno abbiamo percorso trenta chilometri e trenta chilometri. Praticamente, il primo giorno abbiamo fatto tre tappe in una, il secondo giorno due in una, il terzo ed il quarto giorno una tappa da trenta chilometri per volta. Il lato positivo del cammino – ha dichiarato Silvana – è che ti trovi in posti sperduti, dove non c’è una casa, non c’è anima viva”.

Ed infatti, le parole di Silvana trovano riscontro nelle foto postate e condivise sui social. A proposito di ciò, le sorelle Topin hanno voluto fortemente condividere l’esperienza con gli altri utenti del network, in primis per portarli a conoscenza dell’esperienza che stavano vivendo e poi, perché i commenti positivi fungevano da supporto e le spronavano a continuare quando la fatica si faceva sentire.

“Abbiamo voluto condividere l’esperienza con gli altri. Infatti, – ha precisato Silvana – volevamo portare con noi tutti coloro i quali hanno visto i nostri video e post. E poi, i commenti ricevuti sono stati uno stimolo per arrivare alla meta finale e raggiungere l’obiettivo. Indubbiamente, c’è tanta gente che cammina, ma fare un cammino vuol dire partire ed avere una meta. E l’aspetto motivante e bello è che poi ti danno una credenziale, devi mettere un timbro in ogni paese da cui passi e poi, alla fine, a Matera ci è stato affidato il famosissimo Testimonium dove si attesta che abbiamo percorso, per l’esattezza, 172 chilometri perché in due tappe abbiamo allungato un pochino”.

Progetti futuri?

“Molti ci chiedono se affronteremo il cammino di Santiago, ma ci sono così tani cammini belli in Italia! Certo, Santiago è il cammino dei cammini – ha specificato Silvana – ma stiamo pensando alla via Ellenica che parte da Brindisi e arriva a Matera. È un cammino che si fa in due settimane, ma sono troppe. Ci stiamo organizzando per farlo in meno giorni. Sicuramente nel futuro, ci sono altri cammini. Sono belli, motivanti, ci sei tu, il suono dei tuoi passi, la natura, il tuo respiro. E poi, la cosa bella del cammino è che tutto l’occorrente te lo porti in spalla, nessuno ti sposta le valigie. Te lo porti tu. È stato interessante, diciamo!”.

“Mi presento. Sono Laura, la sorella di Silvana, tutti mi conoscono così. In realtà decidiamo tutto insieme. Tra le due, io sono la camminatrice. Silvana, invece, è quella che sembra che stia facendo la maratona. Lei cammina imperterrita, superando il suo fantomatico avversario. Infatti – ha dichiarato Laura riferendosi ai video postati sui social – non so se avete notato che siamo partite in tre e siamo arrivate in due. Scherzi a parte, Silvana dava il passo, io invece mi fermavo a far le foto. Sai – ha continuato Laura – il ricordo può svanire col tempo, la foto ti riporta in quel posto. Avrei voluto fotografare ogni singolo posto, ogni singolo angolo. Erano tutti affascinanti e particolari. Il primo giorno abbiamo incontrato tanta gente nei campi che chiacchierava con noi. La gente è molto predisposta al dialogo ed alla conversazione con il pellegrino. Abbiamo incontrato altri camminatori che, ovviamente, Silvana ha seminato. La mia nuova esperienza è stata una fantastica vescica. Ho camminato quattro giorni su questa vescica e in quella situazione ho riscoperto – ha affermato – la voglia di superare gli ostacoli. Non ti fermi al primo doloretto. Poi lo dimentichi, perché quando hai un obiettivo è quello che ti spinge all’azione. Inoltre, avevo il polar al braccio e monitoravo la situazione. Ciò è stato utilissimo per la creazione degli obiettivi relativi a ciascuna tappa. E poi, i paesaggi sconfinati hanno il potere di ricongiungerti con te stesso, con l’infinito, con il mondo, con tutto”.

La colonna sonora del cammino? La poesia di Battiato e Branduardi.

Il cammino delle sorelle Topin è un esempio per tutti.

Vivere pienamente, e con consapevolezza, le avventure per scoprire luoghi nuovi e ritrovare sé stessi.

[Intervista pubblicata sulla rivista Agorà, numero Ottobre 2021]

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