L’eco del Novecento. Vita quotidiana a Locorotondo nel XX secolo
TERZA PUNTATA
Ma cosa fanno i giovanotti del paese? Quando non sono occupati a infilare aghi nella stoffa o a conficcare chiodi nel legname…
Correva l’anno 1902…
CRONACA DELL’ANNO
L’anno si schiude con la elezione a sindaco del ragionier Antonio Mitrano, creatore dell’omonimo stabilimento vinicolo.
Siederà sulla poltrona di primo cittadino senza interruzione, fino al 1928 – acquisendo nel 1926 la carica di Podestà – quando, a seguito del fallimento della sua azienda, concluderà il tristemente la propria vicenda politica.
Ma cosa fanno i giovanotti del paese? Quando non sono occupati a infilare aghi nella 4stoffa o a conficcare chiodi nel legname – la qual cosa li impegna per gran parte della giornata -, dedicano il loro tempo libero a giocare nel Caffè del Bigliardo di proprietà di Leonardo Recchia, o s’incontrano per assaporare le delizie della casa – molto scarse, in verità – al Caffè Garibaldi, o, nel caso si tratti di giovani dediti allo studio o alla cultura, si intrattengono in accese discussioni nel Caffè del Popolo.
I socialisti, dal canto loro, hanno preso l’abitudine di festeggiare il 1° Maggio, festa del Lavoro, nel boschetto di Monte Guerra.
Qualche focaccia, vino in abbondanza, e alla sera, corteo, comizi e canti nella piazza del paese.
Politica
I SOCIALISTI SI ORGANIZZANO
Con l’investitura a sindaco del rag. Antonio Mitrano, di tendenza liberal-conservatrice, prende avvio l’era del giolittismo, caratterizzata, a Locorotondo come nella totalità dell’Italia meridionale, da aspri conflitti amministrativi tra fazioni opposte che si raccolgono intorno a personaggi più o meno di prestigio, o per meriti professionali o per il possesso di proprietà.
In un simile contesto di lotte radicali e violente, tenta di inserirsi il partito socialista, quale forza dirompente in un sistema di potere chiuso arretrato.
I socialisti, per il momento, sembrano più interessati a sollevare le condizioni di vita dei lavoratori, alleviandone la miseria.
Per combattere la speculazione sui prezzi praticata dai commercianti sui generi di prima necessità, fondano una Cooperativa di Consumo, “La Proletaria”, che, con un capitale sociale iniziale di lire 73,00, dopo solo due mesi registra un utile netto di 85,51 lire.
ELETTO SINDACO ANTONIO MITRANO
Il nuovo Sindaco, Antonio Mitrano. Eletto alla carica di primo cittadino nell’ottobre del 1902, rimarrà ininterrottamente alla guida del paese fino al 1928. Dal ’26, Podestà.
Nato a Locorotondo il 15 gennaio 1874, dopo aver compiuto gli studi tecnici ad Andria, conseguendo il diploma di ragioniere, metterà su uno stabilimento vinicolo.
Il vino prodotto sarà molto apprezzato anche fuori dei confini – in Francia, Svizzera e Germania –
introducendo inoltre il vino bianco nelle grandi aziende piemontesi di vermouth, diventando il fornitore della Martini e Rossi.
Della sua attività politica e amministrativa si parla ampiamente nelle pagine che seguono.
I fatti sulla stampa dell’epoca
IL NUOVO SINDACO
Locorotondo, 29 (Quirita) Finalmente abbiamo un Sindaco giovane, pieno di energie, valore, e dotato di una intelligenza equilibrata e svegliata. Egli è il ragioniere Antonio Mitrano, eletto alla unanimità di voti nella seduta consiliare del 26 volgente ottobre.
Una siffatta nomina venne appresa dall’intera cittadinanza con piena soddisfazione e grande compiacimento; poiché il Mitrano rappresenta il gentiluomo perfetto, il retto amministratore, il cittadino senza macchia.
Onesto a tutta prova, lavoratore indefesso, saprà dare un serio indirizzo alla cosa pubblica; inspirando i suoi atti a quei principi di rettitudine e di moralità, innati nell’anima sua, tanto desiderati dallo scetticismo dei tempi presenti.
Raggiungerà cotesto suo nobile ideale?
Noi abbiamo grande fiducia; tanto più che ora è circondato da consiglieri, i quali per capacità, onestà e censo, gli sono degni e illustri collaboratori.
Il Corriere delle Puglie del 31 ottobre 1902
UN AUDACE LADRO
Locorotondo, 10
Ieri mattina un tale Vito Pinto, mediante chiavi false, penetrava nella casa rurale di Anna Rosato vi rubò parecchi oggetti d’oro e biancheria per un complessivo valore di lire 100.
Il ladro è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
Il Corriere delle Puglie dell’11 novembre 1902
Mario Gianfrate