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L’estate

COM-PRENDIAMO

Dalla nostra rivista “Sembrava impossibile eppure l’estate 2020 è arrivata…”










 

 

di Anna Lodeserto

 

La gente passeggia fino a tarda sera cullata dal venticello che, dopo una certa età (non pensate che sia necessario superare gli -anta!), richiede il giubbino per evitare che la cervicale faccia sentire la propria presenza. I tavolini di locali, bar e ristoranti occupano, previa autorizzazione comunale, parte del suolo pubblico nel pieno ed imprescindibile rispetto delle norme anti-contagio al fine offrire alla clientela prodotti enogastronomici ed un panorama unico.

Un’estate, questa, in cui il numero delle presenze straniere è vertiginosamente calato. Strutture alberghiere e stabilimenti balneari che vedono le prenotazioni drasticamente ridotte se confrontate con lo stesso periodo dello scorso anno. Una stagione estiva in cui il pensiero comune dei titolari di attività commerciali è “chiudere la partita con un pareggio, senza rimetterci più di quanto non abbiano già perduto”. Una frase che racchiude tutta la volontà di resistere nonostante tutto, senza approfittare dei clienti a cui addebitare parte dei mancati incassi.

Sì, perché in alcuni casi i titoli di cronaca hanno mostrato una spaventosa faccia dell’ospitalità turistica da sempre fiore all’occhiello italiano. Aumento consistente dei prezzi per i vari servizi offerti; come se fosse possibile recuperare i mancati incassi addebitandoli a chi, nonostante tutto, vuole uscire e godersi la parte bella dell’estate.

Inutile parlare delle cause, le conosciamo ormai fin troppo bene. Il virus, è necessario ricordarlo, non è partito per le vacanze. Potrebbe essere tranquillamente seduto, a nostra insaputa, su quella panchina a cui potremmo avvicinarci senza mascherina oppure potrebbe essere al centro di quell’assembramento lì, proprio lì, nella piazza principale del paese.

Insomma, è vero che la vita adesso ha parvenze normali ma non dimentichiamo di viverla responsabilmente. Cerchiamo di pensare all’autunno ed all’inverno. Impegniamoci affinché si riesca ad evitare, o almeno, gestire una seconda probabile ondata di contagi.

Ma adesso torniamo a noi, anzi all’estate!

L’estate è strettamente legata alla parola ferie, sudate, lavorate, desiderate, organizzate. Quest’anno la pandemia ha facilitato la scelta della meta: Italia. Non sarebbe affatto male pensare di trascorrere qualche giorno nella nostra meravigliosa Puglia, che non ha nulla da invidiare ad altre mete turistiche.

Fine settimana: lettino, ombrellone, fenicottero, materassino, infradito, costume da bagno, telo, protezione solare e… mare sia! Litoranea jonica oppure adriatica? Dipende dal vento!

(…) Quest’estate ce ne andremo al mare con la voglia pazza di remare, fare un po’ di bagni al largo per vedere da lontano gli ombrelloni. Un’estate al mare stile balneare (…)” citando il successo discografico di Giuni Russo del 1982.

Ed eccoci in spiaggia. Sempre pronte e disposte ad accogliere i nostri lettini, i bambini con i secchielli e le palette con cui edificare castelli per numerose famiglie reali. L’acqua del mare pronta a rinfrescarci quando i raggi solari iniziano a bruciare troppo sulla pelle. E noi come dimostriamo di apprezzare questi doni? Molto spesso con l’inquinamento, con la spazzatura che sbadatamente lasciamo lì, al posto dei nostri teli.

Sì, perché una bottiglietta d’acqua è più pesante quando è vuota, per questo motivo la lasciamo in spiaggia. In fin dei conti il mare stanca! E le cicche di sigaretta? Anche quelle inquinano. Sarebbe sufficiente, quando non vi sono posacenere nelle vicinanze, utilizzare una bottiglietta vuota evitando così di abbandonarle. Molto spesso, il rispetto è il miglior modo per dire grazie all’ambiente.

L’estate è anche la stagione dell’amore breve ed intenso insomma, utilizzando un anglicismo, del flirt.

“Ciao ci possiamo conoscere? Sei la persona della mia vita (estiva)”. L’estate porta con sé una gioia contagiosa, la leggerezza della brezza marina, l’idea di spensieratezza, il modo di vivere come se l’inverno ed il grigiore non dovessero mai arrivare.

L’idea di amore intenso rallegra il cuore, e poco conta il “poi, come andrà a finire?”

L’estate 2020 ha qualcosa in più rispetto agli altri anni: la voglia di rinascere, di rimettersi in gioco, di provare a sorridere e vivere come se ci avessero svegliati da un lungo letargo.

Probabilmente questa necessità, se così vogliamo definirla, è la conseguenza di lunghi mesi chiusi in casa soli, o per i più fortunati, con la propria famiglia.

Un’estate che profuma di libertà ma attenzione rispettiamo le norme.

L’estate è un sogno. Con le sue belle serate, con le sue stelle così luminose se guardate vicino al mare, con le passeggiate, con il gelato oppure il cocktail.

Ciascuna delle quattro stagioni ha le proprie caratteristiche e peculiarità, ma forse questa estate 2020 ha i tipici colori estivi e la bellezza della rinascita primaverile.

Forse l’anno 2020 ci ha insegnato, o almeno ha tentato di insegnarci, ad apprezzare la vita con tutti i suoi colori e le sue stagioni, con i sacrifici e le gioie.

Viviamo intensamente ma responsabilmente, buon proseguimento d’estate.

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