Locorotondo in Paesaggi d’Arte
ECCLELENZE LOCALI
Tra tecnica e passione, Laurenzia Crescenzo ci fa scoprire la bellezza da cui siamo circondati
di Palma Guarini
Nel cuore incantato di Locorotondo, in uno dei vicoletti che conduce alla Chiesa Madre, incontriamo Laurenzia Crescenzo, pittrice, affreschista e restauratrice, nella sua dimora d’arte.
Tra numerosi dipinti e sculture, Laurenzia ci racconta come la sua passione ha iniziato ad invadere le sue giornate:
“Da bambina, quando ero all’asilo, ero già brava. Raccontavo il lavoro dei campi: io che aiutavo mamma a tagliare i covoni di grano, mio fratello tra le ciliegie. Ricordo che, in occasione di un’Epifania, papà mi regalò un cavalletto che ancora conservo con colori ad olio e tele. Lì ho iniziato a dipingere naturalmente, da sola. Successivamente la professoressa Zizzi, alle medie, mi ha insegnato i pennelli, la spatola, perché aveva visto in me un talento. Col passare degli anni vedevo che i miei quadri piacevano e qualcuno li comprava.”
Quali sono i maggiori contenuti nelle tue opere?
“Locorotondo e i suoi paesaggi. Una sera ero seduta sugli scalini di fronte e mi chiedevo perché faccio sempre le stesse cose. La verità è che io amo il mio paese e amo rappresentare i paesaggi in tutte le loro forme.”
Cosa c’è di Laurenzia nei tuoi dipinti?
“C’è tutto: a parte la mia personale tecnica, per esempio il legno stuccato e affrescato: ovviamente lo stucco è creato da me perché è uno stucco speciale che deve assorbire in un certo modo. Quando ho voglia di lavorare, di solito mi piace inventare.”
Da quanti anni hai questa bottega d’arte?
“Da 30 anni, in tempi non sospetti per il successo di Locorotondo. La motivazione era accendere una luce nel centro storico perché già ne intravedevo la potenzialità. Lo scopo era dare una luce a chi passava: un po’ di vita e di freschezza.”
Parlaci della tua mostra di Arte Sacra che stai tenendo alla Chiesa Greca.
“È una mostra di arte sacra, è un lavoro di un bel po’ di tempo. Negli anni mi sono modificata: sono passata dalla tela alla carta, al legno stuccato e poi il legno crudo. Poi mi piace molto il recupero di legni vecchi. Quindi c’è un mix di madonne di diversi materiali e un po’ di recupero. C’è una ricerca di materiale e, visto che avevo tutti questi pezzi, ho avuto il permesso da Don Adriano di tenere questa mostra. Forse la porterò in giro.”
Laurenzia è in grado di cogliere con intuito il respiro della natura ricreando profondità di campo che distendono lo sguardo verso sorprendenti orizzonti. Fa vivere le stagioni dei paesaggi che più la rappresentano dando risalto a valori che invitano a riscoprire l’esperienza semplice e fondamentale del contatto genuino con la natura.
Laurenzia induce, mediante le tecniche ed il suo cromatismo, ad entrare nel territorio di cui fa comprendere, con il pathos, tutte le coinvolgenti impressioni: così fa recepire quella caratteristica malia della sua terra (Cracas V.)
Terra Solata di Laurenzia C.
“Posto dell’anima
Dove ritrovo l’essenza mia
Grembo materno che mi generò
Ogni giorno io rinasco
Aprendo gli occhi ti ritrovo
Ritrovandoti mi riconosco
Una sola essenza
Io e la mia terra”
[Foto in evidenza di Annagrazia Palmisano]