Locorotondo N.53: la rivista si apre con omaggio al compianto Luigi De Michele
LA RIVISTA
In distribuzione la Rivista culturale edita dalla BCC di Locorotondo. Si apre con un doveroso omaggio al compianto Luigi De Michele
Più ancora che per il numero natalizio è ormai consuetudine abbinare l’uscita della rivista Locorotondo all’arrivo del ferragosto e dell’amata festa di San Rocco che associa in una sola ricorrenza diversi temi e significati, da quello liturgico a quello ludico al sociale allo storico. Tutti ambiti da sempre esplorati dalla rivista. La quale si apre con un doveroso omaggio al compianto Luigi De Michele che tanto si era speso per essa sia dal punto di vista umano sia da quello dello storico innamorato di quanto di meglio la nostra storia ha offerto a questo territorio.
Proprio di Luigi De Michele è uno degli studi contenuti nel numero 53 allegato a questa rivista. Uno studio a cui stava ancora lavorando quando è venuto a mancare e che parla della formazione del comune di Martina Franca. Ad esso si legano due articoli di Mario Gianfrate su fatti cruenti che hanno animato la cronaca dei nostri due comuni. Sono fatti che affondano nel nostro folclore e nel più volte decantato astio fra i nostri due comuni. A questi due studi si lega, nello spirito, la lettura della fiaba popolare di Malpensiero, a cura di Dino Angelini, in cui da una parte si leggono derive psicologiche e dall’altra vi si innestano sentimenti di rivolta sociale dei giovanissimi braccianti verso i loro padroni. Completano il numero una summa, a opera di Pietro Massimo Fumarola, di quanto si sa e di quanto non si sa più della chiesa della Madonna della Greca, e sul finale un piccolo album fotografico che riassume i primi quarant’anni della Libreria L’Approdo, doveroso omaggio a un’attività che ha avuto un peso fondamentale nella crescita culturale del nostro paese e dell’intera Valle d’Itria.
Per finire due recensioni. La prima, a opera di Luca Gianfrate, sul volume Passages/ Paysages (ed. Mimesis) di Roberto Lacarbonara, raccolta di microstudi sul rapporto col paesaggio che ancora una volta – ma con taglio assai più ampio – ci riportano al rapporto che abbiamo col nostro territorio, amato e odiato insieme, territorio che siamo pronti a difendere a spada tratta, figli del più radicato campanilismo, ma anche a sfruttare, rovinare e umiliare senza alcun rimorso o senso critico.
La seconda su un libro che riteniamo assai interessante, tanto da consigliarne la lettura nelle nostre scuole: Vita da Gastarbeiter (ed. Stilo), autobiografia di Lorenzo Annese. Nato negli anni della guerra in una famiglia modesta di Alberobello ed emigrato giovanissimo in Germania, Annese è stato il primo italiano assunto alla Volkswagen e poi diventato il primo sindacalista “straniero” in Germania. Ancora oggi, come dicevamo poco sopra, questo è un po’ il destino che aspetta molti dei giovani che qui mancano all’appello. Emigrati, con una condizione economica migliore, ma spesso lacerati dal rimpianto per un paese perduto che non ritroveranno mai come lo avevano lasciato. Perché un paese, una volta che è perduto, non ritorna mai più. Una volta a ferragosto c’era la festa di questi emigrati che tornavano apposta al paese per ritrovare la loro famiglia e noi, ancora una volta con questo numero, ci rivolgiamo anche a loro.
[Articolo pubblicato sulla rivista Agorà, numero di Agosto 2021]