L’ora di lezione a distanza
CULTURA
Le scuole di Locorotondo hanno ricevuto i fondi destinati a implementare e migliorare la didattica a distanza
Come tutti sanno, al fine di limitare la diffusione del coronavirus, fra le varie misure di contenimento adottate dal nostro Governo, c’è anche la sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole d’Italia. Ma “un professore o un maestro hanno il dovere di insegnare, esattamente come un medico ha il dovere di curare!”: queste le parole della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’ultimo Decreto Scuola (8 aprile 2020), reso necessario dal prolungarsi delle condizioni di emergenza.
Con tale provvedimento la didattica a distanza diventa obbligatoria, non è più opzionale, e di conseguenza, il decreto Cura Italia ha anche previsto un fondo di 85 milioni di euro per implementarla e sostenerla. Il finanziamento è suddiviso in 5 milioni per la formazione, 10 per la strumentalizzazione negli edifici scolastici e 70 per i dispositivi da assegnare agli studenti.
A Locorotondo sono giunti 24 mila euro, rispettivamente 11.588 euro per l’istituto agrario “Basile- Caramia” e 12.524 euro per l’istituto comprensivo “Marconi- Oliva”.
Cos’è la didattica a distanza? È una modalità di formazione condotta in assenza di un luogo fisico in cui ritrovarsi, in altre parole, i programmi scolastici, le spiegazioni, i compiti, le interrogazioni vengono svolti da docenti e studenti al di fuori di un’aula, restando tra le quattro mura della propria abitazione e sfruttando contenuti multimediali, come video e audio, disponibili su piattaforme online: si parla di vere e proprie classi virtuali.
Perno su cui poggia l’intero sistema, dunque, è la tecnologia e quella meravigliosa rete di telecomunicazioni che ci ha permesso di non fermare del tutto le nostre vite e che quotidianamente ci avvicina a persone e a luoghi distanti, altrimenti irraggiungibili.
E così la scuola può proseguire la propria missione, deve farlo, in un modo o nell’altro deve continuare ad essere foriera del progresso e punto di riferimento saldo e imprescindibile.
Ogni insegnante, tuttavia, non si illude, sa benissimo che guardare negli occhi i propri allievi attraverso uno schermo non sarà mai come incontrarli ogni mattina tra quei banchi; persino il rapporto che si instaura tra i ragazzi in un’aula è fondamentale, palestra di vita per le relazioni interpersonali dell’età adulta. Il mondo digitale consente un contatto, non il contatto.
Tutti speriamo che le nostre vite ci vengano restituite il prima possibile, che si ritorni alla normalità, ma nel frattempo dobbiamo fare del nostro meglio affinché nemmeno un secondo della nostra vita vada sprecato, tanto meno della vita dei nostri giovani così preziosa perché “in divenire” e potenzialmente straordinaria.
Donatella Serio