Valle d’Itria Corto Festival. Trionfano Vito Cea e Angelo Calculli
L’EVENTO
Con la cerimonia di premiazione, svoltasi nella cornice del Teatro “Paolo Grassi” di Cisternino, si è chiuso il sipario sul festival dei corti in Valle d’Itria
E’ andato a “Mille lire”, dei registi materani Vito Cea e Angelo Calculli, il premio per il miglior cortometraggio alla prima edizione del Valle d’Itria Corto Festival.
Con la cerimonia di premiazione, svoltasi lunedì sera, nella cornice del Teatro “Paolo Grassi” di Cisternino, presentata da Maurizio Di Pierro, si è quindi chiuso il sipario sulla quattro giorni di eventi dedicata al cinema, promossa dall’associazione “Teatri e Culture” in collaborazione con “In Tesa”, il patrocinio dei Comuni di Martina Franca, Locorotondo, Cisternino e il supporto dei partner: Fondazione “Paolo Grassi”, “Presidi del Libro“, “Riflessi d’Arte”, “Quid – Ingrediente donna“, “Okiiro comunicazione“.
Tre le giurie presenti in sala, alle quali è stato affidato il difficile compito di valutare, in assoluta autonomia e con giudizio insindacabile, gli otto corti finalisti: sei per la categoria “Open” (a tema libero e aperta a tutti), due in rappresentanza della sezione “Nuovi percorsi”, dedicata alle opere prime.
Una giuria istituzionale, composta dai rappresentanti dei Comuni patrocinanti e dei partner dell’evento: gli assessori alla Cultura, Francesca Tozzi (Cisternino), Ermelinda Prete (Locorotondo) e Antonio Scialpi (Martina Franca), il prof. Franco Punzi (presidente della Fondazione “Paolo Grassi”, la dott.ssa Anna Maria Montinaro (associazione Presidi del Libro); una giuria tecnica, presieduta dal regista Pippo Mezzapesa e composta da professionisti del settore: la scrittrice Giorgia Lepore, il regista Gianluca Fumarola, componente della Commissione David di Donatello, il direttore della fotografia, Cesare Orlando, il direttore d’orchestra e compositore, M° Antonio Palazzo, l’attore Giovanni Di Lonardo; una giuria popolare, coordinata da Paolo De Cesare e sorteggiata tra il pubblico presente in sala.
– Premio “Nuovi Percorsi”: “Silent” di Virginia Bellizzi;
– Premio Giuria Popolare: “Mille lire” di Vito Cea e Angelo Calculli;
– Miglior Colonna Sonora: “Vacanze separate” di Gabriele Brocani, Musiche di Niccolò Fabi;
– Miglior Fotografia: “Primavera invernale” di Mohamed Kamel, Direttore della fotografia: Raouf Abd Al-Aziz;
– Miglior Interpretazione: “Mille lire” di Vito Cea e Angelo Calculli;
– Miglior Soggetto: “Primavera invernale” di Mohamed Kamel, Soggetto di Tamer Abdul-Hamid e Mohamed Kamel;
– Miglior Regia: “Polis Nea” di Pierluigi Ferrandini;
– Premio della Critica e Premio Menzione Speciale: “Pelle” di Davide Angiuli e Tommaso De Rai;
– Premio Miglior Cortometraggio: “Mille lire” di Vito Cea e Angelo Calculli.
“Mille lire”, dei materani Vito Cea e Angelo Calculli, il corto, interpretato da Paolo Sassanelli e Dino Abbrescia, che affronta con spessore artistico, precisa cifra stilistica registica e linguaggio poetico, il delicato tema del disagio mentale, si è quindi aggiudicato ben tre premi, incontrando i favori sia della giuria tecnica che di quella popolare.
Importanti anche le affermazioni dell’egiziano “Primavera invernale”, di Mohamed Kamel, che si aggiudica i premi per la miglior fotografia e il miglior soggetto; del barese “Polis Nea”, di Pierluigi Ferrandini (miglior regia); del foggiano “Ieri e Domani” di Lorenzo Sepalone (miglior sceneggiatura) e ottimi i risultati ottenuti dagli esordienti Virginia Bellizzi con “Silent” (miglior corto sezione “Nuovi Percorsi”) e Davide Angiulli e Tommaso De Rai con il corto “Pelle” (premio della critica e menzione speciale).
Prima della proclamazione dei vincitori, il prof. Davide Castagna ha presentato il progetto sull’ambiente, di prossima realizzazione, promosso in collaborazione con il Miur: “Chiudi gli occhi” mentre il presidente di giuria, il regista Pippo Mezzapesa, intervistato dal giornalista Ottavio Cristofaro, ha presentato il suo prossimo film: “Il bene mio“, prodotto da “Altre Storie”, in collaborazione con Rai Cinema, pellicola tratta da una sceneggiatura scritta dallo stesso Mezzapesa, che racconta la storia di Eli, interpretato da Sergio Rubini, rimasto unico abitante di Provvidenza, un paesino devastato dal terremoto.