“Noi siamo l’antimafia!”, incontro all’I.I.S.S Caramia-Gigante con Giuseppe Costanza

L’EVENTO

Incontro tra gli studenti dell’I.I.S.S. Caramia – Gigante e Giuseppe Costanza, autista personale di Giovanni Falcone, sopravvissuto miracolosamente alla strage di Capaci

 

È il 23 maggio del 1992: 400 kg di esplosivo, collocati in un tunnel di scolo per l’acqua sotto il tratto di autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, esplodono, uccidendo il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie, Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, di appena 27, 29 e 30 anni. Un muro di asfalto si alza, una nube nera altissima inghiotte cinque vite innocenti e, apparentemente, la speranza in una società migliore che camminava sulle gambe di un uomo di legge passato alla storia come “colui che sfidò Cosa nostra”.

Sono passati quasi 28 anni, ma quel giorno è impresso con forza nella memoria collettiva del nostro Paese. C’è chi lo ha vissuto in prima persona, è sopravvissuto alla strage e oggi è testimone di un passato che deve essere raccontato e spiegato, soprattutto ai più giovani.
E’ quello che si impegna a fare Giuseppe Costanza, autista giudiziario di Falcone, ospite, lunedì 11 novembre, dell’I.I.S.S. Caramia – Gigante di Locorotondo.

L’incontro ha contribuito ad arricchire il progetto sulla legalità che la direzione scolastica, coordinata dal prof. Angelantonio Salamina e dal prof. Maurizio Palmisano, sta promuovendo in collaborazione con l’Associazione Legalitria. Moderato dal sociologo Leonardo Palmisano, il dibattito ha visto anche la partecipazione del sindaco di Alberobello, Michele Longo, e del sindaco di Locorotondo, Tommaso Scatigna, nonché del Vice Questore Aggiunto Dirigente del Commissariato di Monopoli, Walter Lomagno.

Il prof. A. Salamina, presidente di Legalitria, ha dichiarato che “la presenza di Giuseppe Costanza è perfettamente inserita in quel percorso di conoscenza e di approfondimento delle mafie che l’associazione Legalitria sta portando avanti con le scuole del territorio”. I ragazzi hanno bisogno di esempi positivi come lui, a cui guardare per comprendere che non serve essere eroi per fare la differenza, è sufficiente svolgere il proprio dovere di cittadini onestamente e con dedizione.

Giuseppe Costanza custodisce la memoria di ben otto anni trascorsi accanto a Giovanni Falcone, come suo autista personale e uomo di fiducia. Quel tragico giorno era nell’auto in cui viaggiavano Falcone e sua moglie; il magistrato gli aveva chiesto di poter guidare, perciò sedeva sul sedile posteriore. Questo gli ha salvato la vita.

Per anni, come lui stesso ha raccontato, è stato dimenticato dalle istituzioni, nessuno lo ha interpellato per conoscere la sua verità, fino a quando ha deciso di raccontarla in un libro, “Stato di abbandono” (edito Minerva). Con voce rotta dalla commozione, ma con grinta e passione, Giuseppe Costanza ha condiviso con gli studenti il ricordo di alcuni momenti drammatici vissuti accanto al giudice e di altri più intimi e sereni vissuti accanto all’uomo.

Protagonista, o per meglio dire antagonista, immancabile, la mafia. “La mafia è paura, violenza, morte!” ha chiarito il Vice Questore Lomagno. Bisogna riconoscerla e isolarla, bisogna avere fiducia nelle istituzioni e denunciarla. Costanza è fiducioso, ad una domanda risponde: “Si, qualcosa è cambiato da allora.” Sperare nel cambiamento è possibile. Uomini come Giovanni Falcone e la sua scorta, con la loro vita e con la loro morte, hanno spianato la strada, sta a noi percorrerla, perché anche “noi siamo l’antimafia!”.

Donatella Serio

Agorà Blog

Blog e mensile cartaceo dei trulli e delle cummerse di Locorotondo. Ci occupiamo di attualità, politica, società e tanto altro...