Se non trovi le parole, dillo con un tulipano
COM-PRENDIAMO
“Nella tradizione persiana si narra che Farhad, capomastro, si suicidò dopo aver appreso la notizia della morte della sua amata Shirin, regina cristiana di Armenia e moglie di Cosroe II”
di Anna Lodeserto
Numerosi sono i modi ed i mezzi per veicolare ed esprimere un sentimento. Molto spesso, le parole potrebbero non rendere perfettamente il concetto ben pensato e strutturato nella mente. La timidezza, magari un po’ di timore legato all’eventuale risposta, non di rado, potrebbero inibire la comunicazione, cedendo il passo ad un “no, niente!” diplomatico, freddo e tanto inespressivo quanto paravento.
Cosa fare allora? Come comunicare i propri sentimenti? Semplice, chiedendo aiuto ai fiori, così profumati, colorati e portatori sani di allegria e gioia. Probabilmente, si potrebbe pensare che regalare un fiore sia una squisita attenzione vecchia, più che antica. Così come si potrebbe, legittimamente, pensare che soltanto gli uomini possano regalare i fiori alle donne. Ed invece così non è. Quanta bellezza e quanto stupore potrebbero tentare di nascondere gli occhi di un uomo che capisce di essere il destinatario di quel fiore scelto con cura ed attenzione dalla donna. Ma immaginiamo, anche, l’espressione di gioia e meraviglia della donna che, quasi all’improvviso e senza un apparente motivo, riceve in dono dei fiori. Insomma, nel triste periodo storico che stiamo attraversando, forse un po’ di stupore e di meraviglia servirebbe e non farebbe, certamente, male.
Semplicità delle forme, colorate finiture, profumo delicato. Sono questi alcuni tratti distintivi dei tulipani che fioriscono, a seconda delle varietà, tra marzo e maggio.
Il tulipano, il cui nome deriva dalla parola turca tullband che significa turbante proprio in virtù della forma ed originario dell’Asia centro – meridionale e non dei Paesi Bassi come si potrebbe supporre, nel linguaggio dei fiori è il vero simbolo dell’amore. A tal proposito, infatti, nella tradizione persiana il tulipano è considerato il fiore degli innamorati.
Il fiore in questione è giunto in Europa solo verso la fine del XVI secolo, dando vita alla storica bolla dei tulipani, la prima bolla speculativa documentata nella storia del capitalismo. Per bolla speculativa, in economia, si intende una particolare fase di mercato caratterizzata da un considerevole quanto ingiustificato aumento del prezzo di uno o più beni. Nel XVII secolo, in Olanda, la domanda di bulbi raggiunse un’entità enorme, tanto che ogni singolo bulbo di tulipano acquisì un valore tale, da influenzare i mercati.
In questa specifica situazione, quindi, il tulipano si mostrò essere il simbolo della ricchezza, dell’affermazione e della prosperità.
“I tulipani, ce lo insegnano i turchi, sono fiori bellissimi e dalla forte ed affascinante personalità (…). Ma ciò che mi attrae di più è una certa vena delicata e ricca di ironia che la stessa pianta emana. Portatrice di grande e arguta personalità: può dimostrare con forza e semplicità di essere libera e fiera” Paolo Pejrone.
Torniamo indietro nel tempo, per conoscere una leggenda che riguarda da vicino la nascita del tulipano. Nella tradizione persiana si narra che Farhad, capomastro, si suicidò dopo aver appreso la notizia della morte della sua amata Shirin, regina cristiana di Armenia e moglie di Cosroe II. Quest’ultimo, in realtà, scoperto il triangolo amoroso che vedeva protagonista la moglie, decise spontaneamente di inscenare la morte della consorte sperando, evidentemente, di allontanare definitivamente i due innamorati ed amanti.
Ogni goccia del sangue di Farhad, versato per amore, caduto sul terreno diede vita ai tulipani, che colorarono l’intera area.
Da questa leggenda, è facilmente intuibile la logica secondo cui il tulipano è il simbolo dell’amore eterno e profondo.
Proprio coma accade per l’innamoramento e per l’amore caratterizzato da mille sfaccettature, anche i tulipani vantano differenti tonalità di colore.
Il tulipano rosso veicola, come facilmente intuibile, un sentimento d’amore. È scelto quando si vuole dichiarare il proprio sentimento all’amata, oppure all’amato.
Il tulipano giallo, invece, oltre ad essere simbolo di un sentimento d’amore disperato, nasconde un chiaro riferimento al Sole ed ai raggi emanati da un bel sorriso.
Ed ancora. È possibile scegliere il tulipano bianco quando si deve chiedere scusa a qualcuno auspicando, tra l’altro, il perdono.
Per dichiarare un amore affettuoso, tenero quasi familiare, è possibile scegliere di donare il tulipano rosa.
“Il campo di tulipani in Puglia non c’è più. Stanotte la gelata l’ha distrutto. Piango da un’ora ma devo arrendermi, con il cuore pieno di gratitudine per ciò che questo campo ha rappresentato per tantissime persone. Steli gelati, petali avvizziti. Il brusco calo delle temperature delle scorse notti ha spazzato via i desideri e le speranze”. Poche parole, ma che arrivano direttamente al cuore, quelle scritte sul celebre social network da Giuseppe Savino, il giovane agricoltore pugliese che aveva deciso di dedicarsi alla coltivazione dei tulipani in Puglia.
Iniziativa inusuale, si potrebbe pensare. Forse sì, forse no. Il dato certo è che Giuseppe ci ha creduto, così tanto da superare gli ostacoli legati alle restrizioni per i motivi di cui abbiamo ben memoria e conoscenza. È andato oltre. Non si è arreso. Sperava di poter consentire ai visitatori di raccogliere personalmente i tulipani. Ma ancora una volta restrizioni, limiti, divieti.
Ed allora cosa fare? Altra iniziativa lodevole e geniale di Giuseppe Savino: tulipano sospeso. Questo il nome dell’iniziativa che prevedeva di donare agli ospedali italiani, alle RSA, agli anziani soli a chiunque avesse bisogno di gioia ed allegria i tulipani. Ce l‘aveva fatta, ancora una volta. Aveva spedito un gran numero di tulipani, rigorosamente in piedi perché si tratta di fiori delicati.
Un ostacolo dietro l’altro superato con grinta, volontà ed impegno. Fino al giorno 9 aprile, quando ha comunicato i danni irreversibili dovuti al drastico abbassamento delle temperature.
“Quello che ho coltivato – ha scritto Giuseppe Savino – non è un campo di tulipani, ma è un campo di speranza in una terra che ha sete di futuro”.
[Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay]