Ubaldo Amati: il suo sacrificio non venga dimenticato
LA PROPOSTA
I coniugi Serinelli: “Intitoliamo la Sala Consiliare del Comune di Locorotondo al dott. Amati”
di Giovanna e Giovanni Serinelli
Sono state davvero tante le testimonianze di stima e di commovente ammirazione dedicate al dottor Ubaldo Amati sugli ultimi numeri dei due periodici locali: “Agorà” e “Paese Vivrai”.
Ora, con questo scritto vorremmo soffermarci sulla vicenda dell’intitolazione della Sala Consiliare al compianto Ubaldo.
Cercheremo di affrontare la questione in modo distaccato e obiettivo, cercheremo di ragionare come degli osservatori esterni che riflettono con serenità e imparzialità ed esprimono il loro punto di vista.
Leggendo i tanti contributi scritti sul dramma che ha colpito la famiglia Amati e la comunità locorotondese tutta, c’è il timore che si affronti la questione facendo prevalere un atteggiamento di tipo partitico e questo sarebbe francamente riprovevole!
Le innumerevoli adesioni raccolte nello scorso numero di “Paese Vivrai” sottolineano la sensibilità e l’affetto di tanti verso una persona che non ha esitato ad accettare un compito altamente rischioso, che purtroppo lo ha portato poi al tragico epilogo.
In questa vicenda, il passato politico di Ubaldo e ciò che di buono (ma anche di non buono!) ha saputo realizzare da sindaco (cose anche importanti e menzionate sui due giornali), devono passare in secondo piano rispetto al gesto altruistico di non tirarsi indietro davanti all’invito del nostro sindaco Antonio Bufano ad attivarsi, col dottor Felice Casavola, nella RSA Domus Sancta Familia, dove ha poi contratto il Covid19.
Dense di significato sono le parole del dottor Casavola nei riguardi della vicenda che li ha visti coinvolti: «Non dimenticatelo, nessuno ci ha obbligati tranne il senso del dovere, lo spirito di servizio e un maledetto attaccamento alle nostre radici». Parole emblematiche su cui riflettere, che non devono scivolarci addosso lasciandoci indifferenti.
Per Locorotondo è un onore che un suo figlio – come ha scritto giustamente il prof. Mario Gianfrate – in questi tempi in cui sembrano prevalere egoismo e mancanza di valori, ci abbia insegnato che la “vita ha significato solo se ci si spende per gli altri”.
A questo punto ci permettiamo di perorare la sacrosanta causa dell’intitolazione della Sala Consiliare del Comune di Locorotondo al dott. Ubaldo Amati. Non solo, sarebbe davvero cosa giusta apporre una lapide commemorativa nello spazio antistante il suo studio dove per anni, con abnegazione, ha esercitato la professione di medico. Segno concreto per ricordare non solo il dottore, ma anche tutti i locorotondesi che purtroppo non sono più con noi a causa del Covid.
Ogni anno quindi, in questo luogo, si potrebbe rinnovare il ricordo di questi nostri sfortunati fratelli il 20 febbraio (Giornata Nazionale dei Sanitari, Sociosanitari, Socioassistenziali e Volontari) oppure il 18 marzo (Giornata Nazionale delle vittime del Covid19).
Questi gesti potrebbero contribuire a rafforzare i legami tra tutti i cittadini di Locorotondo, al di là delle appartenenze, e sentirsi orgogliosi di essere parte di un paese che ha avuto un così illustre figlio.
Il 2 aprile, venerdì santo, RAI 1 ha onorato il dott. Ubaldo Amati, prendendolo come simbolo dei medici periti nella pandemia. Nella porzione di trasmissione precedente la Via Crucis celebrata da Papa Francesco, gli sono stati dedicati pochi ma intensi minuti in cui il dott. Felice Casavola e il dott. Dario Amati (figlio di Ubaldo), hanno potuto sottolineare quanto grande sia stato il suo gesto nella dedizione agli anziani della RSA… come avviene per tutti i sanitari coinvolti in questa lotta al virus.
In conclusione, sarebbe davvero auspicabile che si realizzassero tali iniziative, sarebbe anche nobile esempio per i ragazzi di oggi e a quelli di domani.
[Articolo pubblicato sulla rivista Agorà, numero Aprile 2021]