“Alzatevi, non temete!”. Presto a Locorotondo una Casa Famiglia per persone con disabilità

L’INTERVISTA

Dino L’Abate ci illustra lo scopo del progetto che prevede la riqualifica del piano inferiore della ex scuola dell’infanzia di via Solferino

 di Zelda Cervellera

 

 

Intervistiamo Dino L’Abate, direttore de “La C.A.S.A. delle Abilità Speciali Giovanni Paolo II”, il centro polivalente diurno per persone con disabilità di Locorotondo.  

Attraverso la voglia di fare, la creatività, l’intuizione ma soprattutto la fede dei soci dell’Unitalsi, adulti, famiglie, giovani e giovanissimi impegnati nel volontariato da oltre 20 anni si sono fatti prossimi a tante persone con difficoltà, valutando, negli anni, come intraprendere al meglio tale cammino, dotandosi di strumenti necessari quali la Onlus “Giovanni Paolo II” e la Cooperativa sociale ad essa collegata, e riuscendo, in tal modo, a realizzare la propria missione.

Oggi l’Unitalsi rende alla collettività una serie di servizi necessari per tante famiglie residenti in un territorio molto più vasto di quello della sola città di Locorotondo.

Ora questa realtà sta per imbattersi in una nuova importante iniziativa: il 20 dicembre scorso, infatti, è stato presentato ufficialmente il progetto “Alzatevi, non temete!” con la serata #osandoinsieme che è il nome scelto per la campagna di promozione.

(Clicca qui per prendere visione del progetto “Alzatevi e non temete”)

Un altro sogno sta per avverarsi. A chi vanno i ringraziamenti e come procede la campagna per il progetto?

“Lo spot che è stato voluto per promuovere il progetto ‘Alzatevi e non temete’ per la creazione di una casa famiglia per persone con disabilità presso il piano inferiore della ex scuola statale dell’infanzia di via Solferino a Locorotondo, è introdotto da una celebre frase di Nelsoln Mandela: ‘Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso’.

Il sogno è una delle caratteristiche che accompagna il cammino associativo della nostra “famiglia”: siamo partiti da quei famosi 50 metri quadri in via Porta Nuova, dove, dallo scorso 2 dicembre, siamo “ritornati” dando nuova vita alla nostra storica sede trasformando l’ambiente principale nella nuova location de “A’ pittièche di uagnune” che ospita il frutto dei laboratori manuali degli abitanti della CASA, i quali sono anche impegnati nella vendita al pubblico. E dobbiamo già ringraziare i tantissimi “clienti” che nel periodo natalizio, visitando tale bottega, hanno già sostenuto, con il proprio contributo, la campagna #osandoinsieme. E dai quei 50 metri quadri iniziò, un po’ di anni fa, il nostro sogno che questa volta abbiamo voluto far partire proprio da dove abbiamo iniziato la nostra storia. E siccome noi non saremmo nulla senza chi ci ha preceduto, abbiamo scelto di intitolare tale ambiente alla memoria di Lina Perrini.

A questa una nuova avventura, che stiamo iniziando ad intraprendere, abbiamo voluto dare il nome “osando insieme”. “Osando insieme” è una frase della canzone “Adesso” del musicista Martinese Camillo Pace che, dal primo ascolto, ci sembrava rappresentasse la nostra storia che, difatti, solo attraverso il coinvolgimento di tutti, solo osando insieme, ha potuto scrivere le pagine più belle. La canzone è ispirata alle parole di Don Tonino Bello che nella serata del 20 dicembre scorso, durante la presentazione del progetto, è stato ricordato dallo stesso Camillo Pace a cui va uno dei ringraziamenti più sinceri in questa fase iniziale in quanto ci ha proprio “donato” questo brano che sarà la nostra colonna sonora nei prossimi mesi.

La proposta che facciamo a quanti vogliono adottare il progetto “Alzatevi, non temete” è quella che ognuno possa sentire questa CASA come propria, che possa andarne fiero come locorotondese e che possa aiutare la CASA e l’UNITALSI a raggiungere nuovi orizzonti. Non chiediamo soldi ma chiediamo di sognare con noi. Non chiediamo di adottare il progetto in maniera generica, ma di sostenerlo donando un mattone per questa opera di ristrutturazione”.

Nell’immagine, da destra verso sinistra, Ilario Smaltino

 

In cosa consiste il progetto “Alzatevi, non temete!” e a chi è destinato?

“Il progetto “Alzatevi, non temete!”  consiste nella creazione di una casa famiglia attraverso la riqualifica del piano inferiore della ex scuola dell’infanzia di via Solferino, dove un tempo erano ubicate le aule della scuola materna. Il progetto è stato ideato dall’ing. Francesco Consoli su mandato del consiglio direttivo dell’associazione.

Nel settembre scorso la Regione Puglia ha varato l’avviso pubblico di attuazione del Piano Operativo sul Dopo di noi, e grazie a tale bando, rivolto a persone tra i 18 e i 64 anni con disabilità prive del necessario supporto famigliare, il Consiglio direttivo presieduto da Ilario Smaltino in comunione con tutti i soci unitalsiani, ha strutturato il progetto di riqualifica affinchè, poi, una volta ultimati i lavori, chi vivrà in questi appartamenti possa usufruire delle agevolazioni che il governo Italiano ha predisposto in tal senso attraverso la legge sul “dopo di noi”.

Il piano inferiore sarà, dunque, così suddiviso:

  • un’ala sarà dedicata ad un “Gruppo Appartamento” ovvero ad un vero e proprio appartamento per 5 persone che condividano una esperienza di sviluppo delle proprie autonomie;
  • un’altra ala sarà dedicata alla “Comunità Socio Riabilitativa” ossia il “dopo di noi” con 10 posti letto, suddivisi in stanze con servizi e ambienti comuni, destinata a quei ragazzi che vivono situazioni più complesse dal punto di vista patologico;
  • un’Aula Magna nel cuore della CASA a servizio dell’associazione ma anche di tutta la comunità;
  • nuovi ambienti a servizio delle persone più adulte affetti da demenze in fase non acuta.

Tali servizi andranno in continuità con quello che già esiste al piano superiore, divenendo, in tal modo, una struttura unica nel suo genere su tutto il territorio regionale”.

Quando è previsto l’inizio dei lavori?

“Non possiamo dare una data certa di quando partiranno i lavori di ristrutturazione perché molto dipenderà dalle risorse economiche che riusciremo a raccogliere e dalle fondazioni che vorranno dare fiducia a tale progetto. Sicuramente cercheremo di interpellare quanti hanno già sostenuto il progetto precedente che nel giro di 2 anni portò alla nascita del centro polivalente diurno. Tuttavia già in primavera, grazie ad un generoso contributo che la Banca di Credito Cooperativo di Locorotondo ha già destinato nei mesi scorsi, si procederà con la realizzazione di un ascensore che migliorerà l’accessibilità della struttura. Sarà infatti ottimizzato il collegamento tra il piano superiore della CASA e via De Amicis, ossia, per intenderci, con l’ingresso della palestra della scuola elementare “Marconi”. Con tale contributo si provvederà a riqualificare anche una parte del terrazzo con rampe e giardini”. 

Un auspicio per il futuro…

“Sappiamo che tale progetto è molto ambizioso sia perché gli ambienti da ristrutturare sono molto grandi, parliamo di circa 500 metri quadri di struttura interna, oltre al terrazzo e alle superfici esterne. Sappiamo inoltre che le condizioni di degrado dell’immobile non sono ottimali e che gli interventi per rendere il piano inferiore non solo agibile ma soprattutto confortevole e a norma di quanto previsto dalla Regione per tali servizi, saranno molto impegnativi e dispendiosi.

Tuttavia il nostro auspicio è quello che tutta la comunità di Locorotondo, partendo dalle istituzioni, penso alla pubblica amministrazione che comunque ha già fatto una scelta nel decidere di affidarci questi ulteriori spazi per valorizzare al meglio un bene pubblico, fino ad arrivare alle imprese, ai cittadini, alle famiglie, alle agenzie educative, alle associazioni, alle parrocchie possano davvero starci accanto, come già è accaduto in passato, e far sentire quel calore che ci fa andare avanti nel nostro percorso di servizio.

Quello che noi vogliamo costruire non è una cattedrale nel deserto di cui un domani nessuno possa servirsi o per cui non si possano sfruttare gli strumenti necessari a favorire l’inserimento di chi ha davvero bisogno: l’auspicio più grande è quello di dare risposta ad un bisogno prioritario, già adesso, per alcuni nostri concittadini che vivono situazioni di fragilità nei propri nuclei famigliari.

Noi non intendiamo costruire un parcheggio in cui sistemare dei ragazzi che non hanno futuro. Tutt’altro: vogliamo completare l’opera che è partita nel 2013 dando ancora più dignità alla vita delle persone con disabilità che bussano alla nostra porta e valorizzando quel vasto contributo di solidarietà dei volontari unitalsiani e quella professionalità genuina che l’equipe educativa mette per far emergere le attitudini di chi vive nella nostra CASA.

L’auspicio più grande è che tutto questo serva a testimoniare che insieme si può costruire una società più tollerante che possa essere di esempio per le giovani generazioni”.

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