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Cimitero comunale. Tra erbacce e manutenzione che fine fa la privatizzazione?

PROGETTO DI FINANZA

È giunto il parere legale favorevole…

 

Torniamo ad occuparci del cimitero! Alla ribalta della cronaca sono balzate, nelle scorse settimane, le vistose condizioni di incuria riguardanti l’intera area: all’asfalto tristemente malandato c’eravamo ahinoi  abituati, ma persino le erbacce e le piante infestanti hanno fatto il bello e il cattivo tempo nelle aiuole e nei terreni… Ops, la domanda sorge spontanea: ma le pratiche agronomiche previste dal D.M. (anti Xylella) Martina – aratura, trinciatura, potatura e diserbo – riguardano solo i terreni dei privati cittadini? Assolutamente no… Dall’opposizione il commento del 5 stelle Grassi non si è fatto attendere: “Si intervenga nel più breve tempo possibile per ristabilire quelle condizioni di decoro dovute al rispetto dei defunti…”. Ma diamo a Cesare ciò che è di Cesare: come testimoniano gli ultimi sopralluoghi, si è corso ai ripari con le buone pratiche fra cui il diserbo. Beh menomale… “E sì va be’ la manutenzione… ecco perché occorre privatizzare!” potrebbe replicarci il sindaco. In quel caso scontata sarebbe la risposta: il cimitero è in attivo di 40 mila euro annui.

In caso di esternalizzazione dei servizi ne sarebbero destinati, per la manutenzione annuale, soltanto 5 mila: un affarone! A proposito, ma dove eravamo rimasti? Ah sì, alle richieste comunali di modifica (unilaterale) della convenzione stipulata con il CRSFA e concernenti la variante urbanistica prevista per l’ampliamento privato, rientrante in un’area (particella 1635 del foglio 43) oggetto di finanziamento europeo per la costituzione di un “Campo di Conservazione di Germoplasma Autoctono”. Questa situazione intricata, non a caso, ha spinto il progetto in una fase di standby. Oltre agli intoppi legati alla convenzione (che sia benedetta) con il CRSFA, negli uffici comunali c’era un ulteriore preoccupazione: i fatidici 180 giorni per l’approvazione definitiva, da parte del Consiglio comunale, del progetto di finanza.

Foto di Paese Vivrai

Così hanno tuonato spesso dall’opposizione. Il rischio, inoltre, era legato al pagamento di un’eventuale penale. Ma a tranquillizzare gli animi ci ha pensato la segretaria comunale, dott.ssa Paola Giacovazzo: “I 180 giorni non sono perentori” ha fatto sapere. A dare manforte a suddetta tesi il parere legale di un avvocato che ha evidenziato il “parere favorevole di regolarità tecnica, contabile e copertura finanziaria”.

 

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