Cimitero: storia di una privatizzazione che “s’ha da fare…”
LA CRONISTORIA
La maggioranza procede spedita verso l’esternalizzazione dei servizi al privato. Le opposizioni non ci stanno
Ci sbilanciamo. Il futuro del cimitero comunale rappresenta, a parer nostro, il tema più rilevante di questi 18 mesi di “Scatigna bis”. A più riprese, nei mesi scorsi, il primo cittadino ha definito la privatizzazione del cimitero come il progetto più importante della consiliatura. Una domanda finora orfana di risposta: se così rilevante, per quale ragione nessun cenno è stato fatto nel programma di Avanti Locorotondo? Ma un fatto, ai nostri occhi, è chiaro: questa privatizzazione, in un modo o in un altro, “s’ha da fare”.
In quest’articolo faremo un’opportuna cronistoria degli atti amministrativi che ci hanno condotto ad un punto di non ritorno: la seduta consiliare del 6 novembre. Con il voto contrario di Porta Nuova e M5S, la maggioranza ha approvato la delibera di Consiglio: “realizzazione di Sala commiato ed ampliamento del cimitero comunale, con determinazione di ‘pubblico interesse’ ed adozione di variante urbanistica”. Già il “pubblico interesse”, mero nodo cruciale. Ci torneremo. Adesso un balzo indietro. È l’11 agosto del 2016 quando la srl Edile Zigrino presentava, agli atti dell’Ufficio Tecnico, la proposta di “progetto di finanza”: “realizzazione di un tempio crematorio ed ampliamento del cimitero comunale”. I costi di ampliamento ammontano a € 3.370.000,00 e circa 3 milioni per il forno crematorio.
Corriamo spediti al 12/12/2016: la Giunta Comunale, con atto n. 127, ha deliberato di proporre al Consiglio Comunale il “pubblico interesse” del progetto e la dovuta variante urbanistica. Tutto ciò specificando la Edile Zigrino srl come soggetto promotore. Passaggio fondamentale quest’ultimo. Sarà indetta una gara a livello europeo e l’art. 183, comma 15 del D.Lgs. 50/2016, non lascia dubbi: “se il promotore non risulta aggiudicatario, può esercitare, entro quindici giorni, il diritto di prelazione…”. In parole semplici, pareggiando l’offerta vincitrice si aggiudica l’appalto. Tappa fondamentale l’assise consiliare del 27/02/2017. Il confronto tra le parti politiche è acceso. Il primo focus (ma non unico) delle opposizioni è relativo al tempio crematorio. Il cons. Oliva contesta l’illogicità del presunto “bacino di utenza” di 1.478.316 persone (residenti nelle province di Bari, Taranto, Brindisi e Matera) del tempio crematorio, mentre il “5 stelle” Grassi disapprova la mancata condivisione del tema con i cittadini. Il sindaco si difende: “Il cimitero è saturo e il Comune prenderà una royalty del 5% a cremazione…”. Delibera di ampliamento e realizzazione del tempio crematorio approvata dalla maggioranza, con il voto contrario del M5S e l’uscita dall’aula per dissenso di Porta Nuova.
Sono mesi di confronti in Consiglio ed incontri informativi, promossi dal centrosinistra, a Villa Mitolo. Si arriva al 19 maggio, giorno di comizi. In Piazza Vittorio Emanuele il sindaco, intorno alle 20, ricorda dinanzi ad una folla gremita le condizioni del cimitero: saturo e con costi elevati per il bilancio. A rispondergli, dapprima è Tonino Gentile che rammenta l’importanza del dialogo coi cittadini, facendo ampi appelli per la partecipazione al referendum consultivo (promosso dalla compagine politica di appartenenza) del 21 maggio; gli fa eco il capogruppo Oliva: “Questa consultazione era prevista nel nostro programma. L’uomo solo al comando ci ha stancato!”. Questo il quesito referendario posto ai cittadini: “sei favorevole alla privatizzazione del cimitero ed alla costruzione di un forno crematorio?”. All’appello rispondono 2.134 votanti e vince il NO con il 98,25% dei consensi. Dalle parti del Palazzo Municipale, non possono sorvolare sulla consultazione e, difatti, l’interazione con la sopracitata ditta edile non manca di certo… persino negli uffici comunali nella mattinata del 24 maggio. Nel pomeriggio è in programma un ulteriore Consiglio Comunale. Il primo cittadino con atto n. 23 comunica la volontà di stralciare dal progetto di finanza il forno crematorio.
In tal senso Giovanni Oliva dichiarerà pochi giorni più tardi: “Ad oggi non esistono atti ufficiali e delibere che confermano l’eliminazione del forno crematorio dal progetto”. Non è in errore ed il 12 giugno alla Edile Zigrino srl (con nota comunale prot. 9557) viene richiesta la disponibilità di variazione del progetto originario. Richiesta accolta. Il 24 luglio l’Ufficio Tecnico richiede, alla sopracitata impresa, l’adeguamento dello studio di fattibilità. Corriamo spediti verso una tappa fondamentale: il 25 settembre.
L’impresa edile trasmette agli uffici comunali – con nota protocollata 15201 – la proposta di variazione di project financing: “realizzazione di Sala commiato ed ampliamento del cimitero comunale”. Dalla presentazione del nuovo progetto (come redatto nella relazione istruttoria dell’U.T.) l’amministrazione ha tempo 90 giorni per dichiararne la “pubblica utilità”. Il resto è storia recente. Il 6 novembre c’è il Consiglio Comunale e, ad inizio seduta, il sindaco Scatigna comunica l’inserimento di “specificità” – rispetto alla delibera di Giunta approvata il 27 ottobre scorso – nella delibera di Consiglio da approvare, considerando, inoltre, le sedute del 2 e 3 novembre delle commissioni “Programmazione economica e Finanze” ed “Urbanistica e Lavori Pubblici”. “Questa delibera annulla la precedente”, ha dichiarato il sindaco con riferimento palese alla deliberazione del 27 febbraio e sancendo, di fatto, lo stralcio ufficiale del tempio crematorio e l’approvazione della variante urbanistica, per quanto concerne l’ampliamento nella zona Nord, altresì la pubblica utilità nella privatizzazione venticinquennale. Le opposizioni, fredde al provvedimento, chiedono un tempo congruo per le dovute analisi alle modifiche apportate.
Ricorda il consigliere Oliva: “Stiamo approvando, in tempi strettissimi, modifiche sostanziali… Qui prima si fanno le approvazioni e successivamente gli accessi agli atti…”. Rincara la dose il collega del M5S Grassi: “In questa convenzione non vedo la convenienza della pubblica utilità…”. Replica ad entrambi del primo cittadino: “Giovanni mi parli di fretta quando il primo punto risale ad agosto 2016… argomento affrontato nella sua totalità. Togliamo le uscite e non gli introiti…”, conclude, “la propaganda fa bene ma bisogna conoscere bene gli atti”. Si giunge alla votazione: favorevole la maggioranza alla “valutazione di pubblico interesse e fattibilità della proposta di project financing”, contrarie le opposizioni. Delibera approvata.
Entriamo nel merito dell’aggiornato progetto di finanza della Edile Zigrino srl. I tempi di realizzazione delle opere, secondo la relazione istruttoria, non devono supere gli 8 anni e prevedono la realizzazione della sala del commiato, un edificio per loculi, cappelle ed edicole per sepolture private, realizzazione di verde e viabilità nella zona di ampliamento ed impianti tecnologici. Il costo complessivo stimato – tra realizzazione dell’opera, oneri fiscali ed accessori e spese per la preparazione della proposta – ammonta a € 4.516.000,00 per il privato. Per quanto concerne una congrua valutazione della pubblica utilità, doverosa un’analisi fra entrate ed uscite nella gestione pubblica, comparandola con la futura gestione privata: ad oggi il cimitero (con le concessioni, canoni di lampade votive, nuovi allacci lampade votive, tumulazione ed esumazione) registra entrate annuali per € 140.000,00 a fronte di uscite (costo del personale ed altre spese) per € 100.000,00.
Utili finanziari di circa € 40.000,00. Con l’esternalizzazione al privato dei servizi cimiteriali, restano di competenza dell’Amministrazione i ricavi per le concessioni nelle aree esistenti. A conti fatti, entrate annuali per la P.A. di € 23.000,00 senza uscita alcuna. Nella gestione venticinquennale privata, inoltre, sarà destinata una percentuale non inferiore al 5% di loculi gratuiti al Comune. Circa 50/70 loculi secondo il M5S. In conclusione, perentorio è parso il resp. dell’U.T. Palmisano: “L’attuale gestione dei servizi cimiteriali genera flussi che non permettono interventi per l’adeguamento dell’impianto cimiteriale né tantomeno per una manutenzione straordinaria dell’impianto esistente…”. Le opposizioni confermano la forte contrarierà al progetto di finanza, sottolineandone la non convenienza economica. Il seguito della storia? Lo scopriremo solo vivendo… cimitero permettendo.
Antonello Pentassuglia