Elezioni regionali in Puglia, sarà una corsa a 8
POLITICA
Dalla nostra rivista “Il 20 e 21 settembre si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale e sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari“
Non solo elezioni comunali! Il prossimo 20 e 21 settembre, infatti, i cittadini pugliesi saranno chiamati a pronunciarsi sul rinnovo del Consiglio Regionale, a cui si aggiunge il voto su scala nazionale per il referendum confermativo della Legge Costituzionale 240/2019 che riduce il numero dei parlamentari.
Corsa incerta sembra quella per la conquista della maggioranza in Regione.
A contendersi la carica di Presidente vi sono l’uscente Michele Emiliano, a guida di una coalizione di centrosinistra, l’ex governatore Raffaele Fitto per il centrodestra, Antonella Laricchia, candidata presidente per il Movimento Cinque Stelle e la lista civica Puglia Futura, Ivan Scalfarotto, sostenuto da Italia Viva e da due civiche con l’appoggio di Più Europa ed Azione, Mario Conca, ex pentastellato ora a capo della lista civica Cittadini Pugliesi che include il Partito Meridionalista, Nicola Cesaria con la lista Lavoro Ambiente Costituzione appoggiato da Rifondazione Comunista, Andrea D’Agosto a rappresentare un fronte sovranista con la lista Riconquistare l’Italia e Pierfranco Bruni per Fiamma Tricolore.
Quello pugliese sarà uno dei risultati più attesi ed incerti (sondaggi alla mano) della prossima tornata elettorale. Se da una parte Fitto può contare su un centrodestra unito, come non si vedeva da tempo nella nostra regione, dall’altra Emiliano tenta la riconferma con un “esercito” di liste a suo supporto (ben 15). Decisivi per l’esito elettorale appaiono Antonella Laricchia e Ivan Scalfarotto: la prima non ha ceduto alle pressioni per un’alleanza dell’ultim’ora con il presidente uscente, in una riedizione in salsa pugliese dell’accordo di governo giallo-rosso (PD-Sinistra-M5S), mentre il secondo presenta un progetto in netta contrapposizione ad Emiliano, fortemente caldeggiato da Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Sono due i candidati locorotondesi al Consiglio Regionale, entrambi a sostegno di Raffaele Fitto: l’ex sindaco Tommaso Scatigna con Fratelli d’Italia ed il sindacalista Giuseppe Palmisano nella lista della Lega.
Ma nella prossima tornata elettorale tutti gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi anche sul cosiddetto “taglio dei parlamentari”, legge di riforma costituzionale approvata in via definitiva a larga maggioranza lo scorso 8 ottobre.
In caso di vittoria dei SI, dalla prossima legislatura i parlamentari passeranno dagli attuali 945 a 600: alla Camera dei Deputati i seggi si ridurranno da 630 a 400, mentre al Senato da 315 a 200. Se tale prospettiva dovesse realizzarsi, la discussione si sposterà inevitabilmente sulla nuova legge elettorale (su cui vi è già un traballante accordo nella maggioranza di governo), sulla necessità di ridisegnare i collegi elettorali e sulle modifiche ai regolamenti parlamentari.
Ma è proprio sul funzionamento delle Camere e sulla ridotta rappresentatività del nuovo Parlamento che si sta discutendo: sono questi alcuni dei punti sui cui stanno insistendo i sostenitori del NO, fronte in crescita nelle ultime settimane. Se da una parte, infatti, quasi tutte le segreterie di partito si sono ufficialmente pronunciate per il SI, sono in molti all’interno degli stessi partiti ad aver assunto posizioni differenti, schierandosi contro il progetto di riforma.
Un referendum, per cui ricordiamo non c’è quorum, il cui esito avrà inesorabilmente risvolti politici: una vittoria del NO non dovrebbe portare alla conclusione anticipata dell’attuale esperienza di governo (almeno per il momento), ma potrebbe comunque costituire uno scossone agli equilibri già precari dell’attuale compagine governativa.
Orazio Perillo