Ermelinda Prete: “Sviluppo turistico ma preservando tranquillità ed autenticità”

L’INTERVISTA

L’ass. alla Cultura ed al Turismo di Locorotondo: “Sulla Biblioteca, ci stiamo lavorando”










 

 

di Orazio Perillo

 

Assessore, parte la stagione estiva 2018 e nelle scorse settimane è stato presentato il cartellone degli eventi. Quali le manifestazioni di rilievo e le novità?

“Come ho già avuto modo di affermare, oltre alla conferma del Locus e del Viva Festival una novità sarà Musica in Festival, evento organizzato dall’associazione Amici della Musica e curato da Giovanni Angelini. L’iniziativa darà valenza a tutti gli influssi musicali moderni e contemporanei. Nei prossimi giorni ci sarà anche la Festa della Musica, evento finanziato dalla BCC di Locorotondo. Abbiamo poi sottoscritto un protocollo con la Mediateca regionale e l’Università di Bari, che permetterà ai docenti di studiare gli effetti musicali sul territorio e a noi di utilizzare le loro unità. A suggellare tale sinergia la mostra su David Bowie”.

Quest’anno ritornano le sagre…

“Si, perché crediamo che da un punto di vista turistico-culturale le sagre rappresentino la nostra tradizione e la nostra identità territoriale. Sono confermati inoltre i gemellaggi con altre città, segno di volersi interfacciare e confrontare con altre realtà. Abbiamo preferito dedicare una sezione ad hoc del programma per questo tipo di manifestazioni per poter andare incontro alle diverse esigenze degli interessati”.

Novità in ambito turistico è l’avvio di una collaborazione fra 6 comuni della Valle d’Itria. Come prosegue tale collaborazione? Questa sinergia potrà portare in futuro alla programmazione di un unico cartellone?

“Quest’anno l’abbiamo definito anno zero, avendo iniziato da poco la collaborazione. Però già per questa estate verrà pubblicato un unico cartellone con gli eventi più importanti dei comuni, come il Viva Festival. Ma stiamo lavorando affinché ci sia una continuità in questa azione congiunta, stando attenti a diversificare le date delle iniziative. In sinergia con questi comuni abbiamo partecipato e poi vinto il bando di Puglia Promozione che ci permetterà di potenziare i servizi dell’Info-Point”.

Da anni si parla di destagionalizzazione dell’offerta turistica, che passa anche attraverso l’organizzazione di eventi nei periodi “extra-estivi”. Quali le difficoltà nel prolungare il cartellone degli eventi? Si tratta solo di problemi legati alla ristrettezza di risorse?

“La prima cosa che occorre è la volontà. Certo, è più facile organizzare un evento in un periodo di risonanza come quello estivo, tant’è che ci arrivano poche richieste di manifestazioni per i periodi che definirei di stallo. È anche vero che come Amministrazione comunale dovremmo garantire l’organizzazione di eventi. Ma il problema è sia economico, perché non si hanno le risorse necessarie per garantire spettacoli che valga la pena finanziare, ma soprattutto di carattere strutturale: non dobbiamo dimenticarci che abbiamo pochissime strutture al chiuso. Abbiamo utilizzato in più occasioni la Chiesa Madre, e ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con la Parrocchia San Giorgio Martire e alla disponibilità di don Adriano. Ma questo per varie ragioni, non sempre è possibile. Anche sul tema, con gli altri comuni ci siamo ripromessi di favorire la destagionalizzazione turistica, organizzando manifestazioni che costeranno meno se fatte insieme”.

I dati ufficiali sulle presenze turistiche pubblicati dall’agenzia Puglia Promozione hanno evidenziato un trend in crescita delle presenze nell’anno 2017 in Puglia, così come anche nella nostra città. Locorotondo sta realmente acquisendo una vocazione turistica? Cosa va fatto ancora?

“Negli anni passati chi mi ha preceduto ha fatto tanto e bene, ma dobbiamo anche dire con umiltà che oggi la Valle d’Itria è un territorio che si vende benissimo anche da solo. Credo che occorra preservare la tranquillità e l’autenticità, qualità che altri territori non hanno. Per arrivare a questi risultati ci è voluto tempo, ma perderli è un attimo. Bisogna essere attenti a monitorare questi dati, augurandosi che restino flussi di qualità, con meno passaggi e più pernotti. Solo così si può pensare al turismo come un’economia”.

Nelle scorse settimane si è discusso della chiusura del traffico nel centro storico e degli orari dell’area pedonale. Quanto è difficile conciliare le richieste di residenti ed esercenti e tener conto delle esigenze turistiche?

“È impossibile perché bisogna fare delle scelte che purtroppo non possono accontentare tutti. Sulla questione, che ho seguito con l’assessore Speciale, credo che le cose vadano fatte gradualmente. La pedonalizzazione dell’area è una decisione poco acclamata da alcuni, ma lungimirante. So bene che i primi anni per qualsiasi cambiamento sono devastanti. Ma se guardiamo ad altre realtà turistiche, diventa una scelta fondamentale. Pedonalizzare è anche un segnale: da tempo ci definiamo un paese turistico ma ancora non lo siamo pienamente, e per poterlo diventare dobbiamo passare anche da queste scelte. Il tutto senza però perdere l’autenticità della nostra città”.

Settori quali quello del turismo e della cultura che devono fare i conti spesso con le carenze di risorse nei bilanci pubblici. Quale la sua posizione sull’imposta di soggiorno, su cui il sindaco Scatigna si è dichiarato in più occasioni contrario?

“La carenza di risorse è una costante! Anche io quest’anno ho subito dei tagli importanti su turismo e cultura nel bilancio comunale e nonostante tutto siamo riusciti a metter su un bel programma. Io personalmente sono favorevole alla tassa di soggiorno. Se si vuol vivere di turismo occorre fare questo passo”.

Questione biblioteca comunale. Tornando al finanziamento regionale non ottenuto sulle Community Library, si poteva gestire meglio la fase progettuale? Può essere considerata un’occasione persa?

“Occasione persa no, perché oggi ci ritroviamo fra le mani un buon progetto che ha visto la collaborazione di persone competenti ciascuno nel suo ruolo”.

Ora cosa si intende fare per la gestione della struttura?

“Si parte proprio da quel progetto. Interfacciandoci con la Regione non escludiamo la possibilità di partecipare ad altri bandi di prossima uscita. Ma prima di riaprire la biblioteca dobbiamo renderci conto del punto di partenza. Per questo stiamo collaborando con l’associazione Ecomuseo di Valle d’Itria, che sta procedendo con la catalogazione dei libri. Stiamo anche predisponendo come Amministrazione dei progetti che garantiscano l’autosostegno economico della struttura. Provvederemo anche ad eseguire dei lavori di manutenzione ordinaria e l’auspicio è che ad ottobre la biblioteca possa essere funzionale”.

Cosa pensa del progetto “La Nuova Villa Mitolo” presentato dal gruppo di opposizione Porta Nuova, ma non approvato dalla maggioranza in Consiglio Comunale?

“Personalmente ritengo che il progetto sia più che valido. Mi sono piaciute le migliorie strutturali, acustiche e l’idea di curare l’esterno. Ma non sono stata favorevole all’idea di realizzare una biblioteca. Avevo fatto richiesta di eliminare questa parte, visto che si sta lavorando per la valorizzazione dell’altro spazio. Da assessore alla cultura e soprattutto da scrittrice, lettrice, precultrice di quello che può essere il concetto culturale ci tengo particolarmente a mettere il sigillo sulla biblioteca. Poi il progetto non prevedeva alcuna copertura economica e si stava ragionando sulla base del forse. Per queste ragioni si è preferito non condividerlo. Non è stato un no per partito preso, ma un’amministrazione deve anche fissare delle priorità, ed in questo momento la nostra priorità è il sottovilla comunale”.

Il consigliere di Porta Nuova Catalano sul numero di maggio di Agorà ha espressamente detto che “i loro contributi seppur accolti da componenti della maggioranza, si scontrano con i veti del sindaco Scatigna”. Cosa risponde a queste affermazioni?

“Posso solo dire che ogni persona della maggioranza è perfettamente pensante, quindi cerca di ragionare per cognizione di causa. Smentisco che il sindaco abbia messo un veto, non rientra nel suo comportamento”.

Siamo ormai al secondo anno di impegno amministrativo. Assessore, quale il momento o la circostanza che ricorda con più soddisfazione?

“Se valuto questi due anni posso dire che all’inizio di questa esperienza mi sentivo molto più sicura sul tema della cultura e molto più spaesata nel campo turistico. Devo dire grazie a tutti i tavoli tecnici che mi supportano. Sono il momento più importante perché sono utili a farmi capire quello che i cittadini e gli operatori si aspettano. Il turismo mi piace tanto e questo confronto continuo diventa per me uno stimolo e mi permette di guardare oltre. Il segreto sta nel fare squadra perché con le associazioni e gli operatori le cose si possono fare e bene”.

 

 

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