Intervista al consigliere Oliva: «Siamo molto preoccupati per le casse comunali!»

DOMANDA E RISPOSTA

Il capogruppo di opposizione: «Il sindaco? Se per evitare l’aumento Tari gli occorre scrivere una lettera, forse non gestisce neanche più il Comune…»

 

di Antonello Pentassuglia

 

All’approvazione del bilancio di previsione, avvenuto all’ultimo consiglio comunale, tanti i temi analizzati. In merito ai rifiuti, un nuovo confronto con l’ass. Speciale. Soddisfatto dalle rassicurazioni giunte e concerni il mancato aumento Tari?

«Sono sincero, non sto capendo dove gli esponenti di maggioranza intendono andare a parare… in campagna elettorale promisero che la Tari, con la differenziata, sarebbe diminuita mentre adesso considerano il mancato rincaro una “grande vittoria”. C’è una realtà dei fatti che viene costantemente ribaltata dalle loro dichiarazioni. Come Porta Nuova, da tempo poniamo un problema di non poco conto: il costo fin troppo alto dell’attuale “servizio rifiuti”. Non comparabile nell’agro in termini di efficienza a quello del centro urbano. Per quanto riguarda la tassazione, siamo molto preoccupati per gli anni a venire… quest’anno non hanno aumentato la tassa sui rifiuti, ma le aliquote delle altre voci sono state incrementate. Eccome se lo sono!».

Si registrano aumenti del Cosap per le attività di ristorazione mentre per i venditori ambulanti, ristabilita l’aliquota del 2017, dopo i rincari dell’ultimo anno del 50%. Quest’ultima un’altra battaglia di Porta Nuova…

«Sugli operatori del mercato siamo soddisfatti della marcia indietro dell’amministrazione. Sarà pur vero che all’ultimo Consiglio comunale la tariffa Cosap 2019 è stata riportata ai livelli più bassi del 2017, ma il sindaco si è visto bene di celare quello del 2018! I commercianti che lavorano al mercato dovranno pagare una tariffa aumentata. Non mi stupisce il fatto che non vengano ancora distribuiti i bollettini… constaterebbero una realtà dei fatti: le promesse mancate del sindaco. Inoltre, siamo preoccupati per l’aumento di altre voci: penso agli esercenti che hanno investito nel centro storico. Forse non rincarano le tasse principali – per quest’anno sia chiaro –, ma aumentano tutte quelle collaterali. In questo senso, penso all’incremento di 2 euro a fascia per il trasporto scolastico. Però accendendo i riflettori e facendo pressing, l’amministrazione si sente sotto scacco e qualcosa di buono magari riesce a farla. Almeno è un auspicio. Temo piuttosto che fra il 2020 – 2021 sopraggiungano grossi problemi dal punto di vista economico. Il sindaco sorride, piangerà chi arriva dopo di lui…».

Tornando ai rifiuti. Il sindaco afferma di girare il territorio molto più di lei e di non riscontrare il fenomeno degli abbandoni. A tal proposito, ritiene che il “porta a porta” tenda a limitare tali episodi di inciviltà o l’esatto contrario?

«Mettiamo le cose in chiaro: sono contrario al “porta a porta” in senso generale. Lo considero un sistema vetusto e superato. Ritengo dovrebbe restare solo nei centri storici. Si tratta di un sistema troppo costoso e non funzionale alla zona geografica in cui viviamo. Visto e considerato ciò, non capisco perchè si debbano reiterare certi errori. Non so con chi parlino il sindaco e l’ass. Speciale, ma ovunque venga applicato si riscontra un abbandono indiscriminato di rifiuti. Sono state sperimentate già altre ottime soluzioni e sarebbe un errore fatale continuare ad incaponirsi sul “porta a porta”. Non so dove si voglia arrivare… forse al fallimento del Comune? In termini di costi i numeri parlano chiaro, nonostante la decantata differenziata al 75%. Come Porta Nuova siamo a favore di un sistema di isole fisse, ben distribuite sul territorio, con ingresso garantito agli utenti muniti di tessera sanitaria. Si tratta di una “differenziata di prossimità” (isole con bidoni all’interno). Non si capisce perchè nell’agro martinese si sfrutta, con buoni risultati, questo sistema mentre da noi no… A quanto pare per l’ass. all’Ambiente ci sono solo due servizi: quello con i bidoni ai margini delle strade o il porta a porta. A livello regionale, sono per il superamento del sistema degli ARO e a favore di una centralizzazione dei servizi. Strada su cui, da quel che so, si sta lavorando in ottica futura».

Sempre all’ultimo Consiglio comunale ha fatto un appello al primo cittadino: evitare un “pubblico ludibrio” dei dipendenti del Comune. Il sindaco le ha risposto affermando che costoro si dividono in 3 categorie: “chi lavora, chi non fa niente e chi fa politica sul posto di lavoro”. Appello il suo caduto nel vuoto?

«Il sindaco conosce molto poco la pianta organica del Comune. Se si accertasse di cosa stesse accadendo, il suo approccio sarebbe diverso visto che la pianta sta implodendo in sé stessa. In programma vi sono molti pensionamenti e gli uffici sono quasi vuoti. Di questo passo 2 o forse 3 uffici avranno seri problemi per fare le pratiche. Le sue considerazioni sui dipendenti comunali? Che altro aggiungere? A quanto pare per lui, far rispettare le regole significa fare politica sul posto di lavoro! Penso che un primo cittadino debba dare delle direttive politiche e il nostro, di certo, non aveva bisogno di pubblicare sui social una lettera in cui comunicava ai funzionari di non voler aumentare la Tari. Funziona così: ci sono linee guida dettate dalla politica e i dipendenti devono osservarle. Fine. Ma mi chiedo: se per evitare l’aumento Tari occorre scrivere una lettera, forse il sindaco non gestisce neanche più il Comune… È chiaro che i conti non quadrano e, ripeto, temo un contraccolpo per le casse comunali».

Cimitero. Revocata la pubblica utilità del project financing e promosso il tavolo istituzionale fra maggioranza, opposizione, società operaie e confraternite. Restando in tema, possiamo metterci definitivamente una pietra tombale sopra?

«Lo spero. Ma d’altro canto da consigliere ne ho viste di tutti i colori in questi anni… A breve pubblicheremo tre proposte per il cimitero. Una sarà legata alla sala del commiato. Ci sono concrete possibilità di risolvere quest’annosa faccenda in tempi brevi, ma occorre volerlo per davvero! Spero che il tavolo istituzionale non si riveli come un nuovo buco nell’acqua. Sì va bene, c’è stato il primo incontro ma manca un ordine dei lavori… Vorrei ribadirlo: occorre un Piano Regolatore del cimitero per capire le reali capacità e, a quel punto, prevedere un eventuale ampliamento. Ho temuto che per giustificarne quello privato, l’amministrazione abbia quasi trascurato la manutenzione. Continuo a pensare, invece, che con un attivo di 80 mila euro si possa gestire il cimitero in maniera decorosa e creando, inoltre, posti di lavoro in collaborazione con le società operaie e agenzie funebri. Ricordo, per finire, che la stesura di un Piano Regolatore del cimitero era presente in quella prescrizione del regolamento di polizia mortuaria voluta, di fatto, nel 2011 dal compianto Giorgio Petrelli. Il vicesindaco era Tommaso Scatigna: non capisco proprio le ragioni per cui le sue amministrazioni a venire non abbiamo dato seguito a quella volontà espressa con tale chiarezza».

Un’annosa vicenda quella dell’asilo nido comunale. La Centrale Unica Committenza (CUC) ha invitato, con procedura negoziata, 16 aziende per completare i lavori. In 3 a metà febbraio hanno presentato offerta. Porta Nuova è positiva per un lieto fine?

«Voglio essere alquanto franco: la vedo molto dura per l’asilo nido comunale di Cinquenoci. Non tanto per la fine dei lavori ma quanto per la gestione futura della struttura. Ci sarà un bando e sono abbastanza convinto che parteciperanno importanti cooperative che, con la strategia del prezzo maggiormente ribassato, potranno penalizzare le nostre ottime associazioni locali. Ad onor di cronaca, ci tengo a ricordare che la Regione ha bensì messo a disposizione ulteriori fondi ma con la promessa che il plesso venga messo in funzione. Non certo per l’esclusivo completamento dei lavori».

Un mese fa ha dichiarato che, nelle festività natalizie, il Planetario in Piazza Moro era collegato alla rete elettrica del Comune e nessuno ha presentato degli atti. Ci sono aggiornamenti, si sente di aggiungere qualcos’altro?

«Sì che l’amministrazione si è chiusa in un silenzio tombale ma il sindaco – che ha dato l’autorizzazione –, prima o poi, dovrà fornirci importanti spiegazioni…».

Più che al politico, domanda al tecnico Oliva. Al progetto di riqualificazione di Via Nardelli vi siete opposti duramente ribadendo, piuttosto, l’importanza di nuovi parcheggi. Ma per un paese che punta ad essere turistico, la posa di chianche rispetto al cemento, nella via principale del borgo antico, non dovrebbe essere prioritaria?

«Non è detto. Personalmente opterei per l’asfalto bianco rispetto alle chianche che spesso si rivelano pericolose per i pedoni. Ma al di là di questo, la riqualificazione di Via Nardelli dovrebbe essere un’operazione secondaria rispetto alla vera priorità: fare nuovi parcheggi! A Locorotondo ci serve, inoltre, un piano della mobilità e molti sensi di circolazione andrebbero cambiati… Per quanto riguarda la pedonalizzazione sono per un asfalto chiaro ed ecologico. Per due ragioni: nei mesi estivi ha un surriscaldamento inferiore rispetto a quello scuro, ma soprattutto ha un impatto visivo maggiormente gradevole nei centri storici. Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione portato avanti dall’ass. Speciale, sinceramente non credo vada a buon fine… A quel bando regionale, l’amministrazione – come da noi suggerito a più riprese – avrebbe dovuto accedere alla sezione “parcheggi”. Non ci hanno ascoltato per una nuova occasione sprecata».

Chiudiamo con la cronaca. Il 18 marzo dinanzi alla Chiesa Greca hanno preso fuoco altre due auto… Molti cittadini se lo chiedono: per quale ragione ha parlato di “azioni tutto fuorché di piromani”?

«Ormai sono tre anni che questi “pseudo piromani” si aggirano, ma se fossero tali penso che sarebbero stati colti in flagranza di reato dalle forze di pubblica sicurezza. Penso proprio che qualcuno (il sindaco?) debba muoversi a livelli più alti… Ovvero con il prefetto per chiedere un maggior numero di carabinieri sul territorio. Senza voler allarmare nessuno, ritengo che dal punto di vista dell’ordine pubblico si tratti di una vera emergenza».

Si ringrazia il capogruppo di opposizione del Comune di Locorotondo, Giovanni Oliva, per la cortese disponibilità