Locorotondo. Privatizzazione del cimitero? Un gran pasticcio!
ATTUALITA’
Dal Comune insistono: “Caro CRSFA ti invitiamo a cedere 7237 mq… La convenzione? Si modifica…”
Dove eravamo rimasti? Ah ecco… all’odg del 6 novembre scorso, relativo allo stralcio ufficiale del tempio crematorio – dal progetto di finanza di cui è titolare la Edile Zigrino Srl – e votazione della “valutazione di pubblico interesse e fattibilità della privatizzazione del cimitero”. La maggioranza approvò compattamente a discapito del voto contrario di Porta Nuova e M5S. Sono passati pochi mesi e giusto il tempo per far emergere nuovi colpi di scena sulla faccenda intricata.
Il Consiglio comunale del 25 gennaio doveva essere, per forza di cose, quello dell’approvazione della variante urbanistica per l’ampliamento previsto. I fatti sono andati diversamente ed è stato il primo cittadino Scatigna a renderlo noto: “Oggi scadono i termini delle osservazioni e chiediamo di far nostra una relazione dell’Ufficio Tecnico che ci consentirà di approfondire le carte…”. La domanda sorge spontanea: qual è stato l’inghippo che ha rallentato la corsa frenetica di questi ultimi 18 mesi della maggioranza? Entriamo nel merito.
Durante l’ultimo anno in ben due occasioni, il 21 aprile e 13 dicembre, il Centro di Ricerca “Basile-Caramia” ha presentato delle osservazioni al protocollo comunale. Entrambe da annoverare come dirette conseguenze delle delibere comunali del 27/02/17 e del 6 novembre che, di fatto, annullava la precedente. Cosa contesta il presidente del Centro di Ricerca, Michele Lisi? Partiamo. La variante urbanistica per l’ampliamento, con la messa in opera di nuove cappelle e loculi, rientra in un’area (particella 1635 del foglio 43) convenzionata con l’Ente Comunale su cui è prevista, da parte del CRSFA, la costituzione del “Campo di Conservazione di Germoplasma Autoctono Pugliese”. Come ben stilato dal presidente Lisi, la mancata realizzazione dello stesso metterebbe in serio pericolo l’attività sperimentale – oggetto di finanziamento europeo – del Centro di ricerca.
Non si è fatta attendere la valutazione dell’Ufficio Tecnico, con riferimento alla convenzione – art. 6 comma F – stipulata il 30/01/2016 fra il Comune e il Centro di Ricerca: “Previsto lo scorporo di parte della proprietà immobiliare e fondiaria, qualora le stesse costituissero oggetto di finanziamento riservati alla Pubblica Amministrazione… – per poi precisare – a condizione che l’utilizzo non sia incompatibile con finanziamenti ottenuti dal Centro per l’espletamento delle proprie attività”. La convenzione è fin troppo chiara come l’incompatibilità in un binomio tra tombe e frutta (cit. di Valerio Convertini sulla Gazzetta del Mezzogiorno).
A questo punto, tra noi comuni mortali, la partita dovrebbe ritenersi chiusa. Non è proprio così: dal Comune la pensano diversamente. In queste ultime settimane, in più occasioni hanno contattato il CRSFA per comunicare lo scorporo, dalla sopracitata particella, di una superficie pari a 7237 mq. A quanto pare la marcia è tornata spedita per attivare la modifica di convenzione che consente l’ampliamento – connessa alla privatizzazione – del cimitero. Nell’informativa inviata via pec, il Centro di Ricerca è invitato – occhi aperti – in primo luogo ad attivare le procedure per lo spostamento delle colture presenti dall’area e, in secondo, ad inviare al Responsabile di Misura in Regione la documentazione della variazione del provvedimento di “pubblica utilità” (bah) che ne attesta la necessità (va be’) di occupazione della stessa. Tutto entro 30 giorni dal 12 febbraio ed in maniera, consentiteci, quasi unilaterale… insomma come se dal CRSFA avessero già accettato! Il Consiglio di Amministrazione del Centro, da quel che ci risulta, ancora non si è espresso. Ok, siamo al camposanto ma qui – ci venga consentita la battuta – è roba che manco all’altro mondo.
Ma perché tutta questa fretta? Ve lo diciamo noi: il modificato (senza tempio crematorio) progetto di finanza è stato protocollato al Comune lo scorso settembre; il 23 marzo scadono i famosi 180 giorni per la risposta ultima del Consiglio comunale al progetto. In caso contrario? Una bella penale da circa 320 mila euro… Olé!
Ma torniamo al Consiglio comunale del 25 gennaio. Come sottolineato dallo stesso Presidente dell’assise Felice Casavola, in merito al Regolamento di Polizia Mortuaria vi è stato un lavoro sinergico delle Commissioni che ha favorito, difatti, l’approvazione all’unanimità. Ed in merito alle tesi del Centro “Basile- Caramia”, Scatigna ha dichiarato: “Intendo specificare che il problema del CRSFA è sorto ieri con il confronto con le società e il tecnico del Centro…”. Vero e confermiamo il confronto del 24 gennaio, presso la sala consiliare, in cui erano presenti i rappresentanti delle due Società Operaie.
Il punto all’odg n. 8– “realizzazione sala commiato e ampliamento cimitero comunale di Locorotondo. Determinazioni in ordine a valutazione di osservazioni/controdeduzioni. Approvazione variante urbanistica” – considerata la riunione dei capigruppo in Consiglio e le osservazioni veritiere del CRSFA, è stato rinviato all’unanimità a data da destinarsi. Un colpo duro ai promotori della privatizzazione ed un punto a favore per le opposizioni. A propostito, il cons. Gentile confida sempre in una presa di coscienza – seguito da un congro studio dei procedimenti amministrativi – da parte della componente giovanile della maggioranza. Atto finale: se da un lato il sindaco Scatigna ricorda che il procedimento ripartirà, il capogruppo di Porta Nuova Oliva ha ribadito: “È sempre più difficile da commentare l’operato dell’amministrazione Scatigna, che sul progetto di finanza sul cimitero è alle prese con un’altra figuraccia, l’ennesima…”. Marzo è il mese della verità.
Antonello Pentassuglia