Scatigna verso il terzo mandato da sindaco? Scopriamo cosa c’è di vero

LA PROPOSTA

L’ANCI ha proposto il terzo mandato per i sindaci dei comuni con meno di 15 mila abitanti

 

È il 24 gennaio quando Tommaso Scatigna ne dà notizia: «Buongiorno amici! Stamattina leggevo un emendamento di ANCI (associazione nazionale comuni italiani) alla legge di bilancio 2019, che propone la possibilità del terzo mandato ai sindaci dei comuni inferiori ai 15000 abitanti…». Ma cosa c’è di vero in questo post su Facebook? Andiamo a scoprirlo.

L’11 dicembre l’ANCI ha inviato alla Commissione Bilancio del Senato una serie di proposte di modifica per la Legge di Bilancio 2019. Scorrendo il documento, il paragrafo che a noi interessa si trova a pagina 20: “Superamento limiti di mandato nei piccoli Comuni”. Testuale: “Con l’approvazione della legge 158/17, a sostegno e valorizzazione dei piccoli Comuni fino a 5.000 abitanti, si rende quanto mai opportuno e coerente superare ormai del tutto il vincolo del doppio mandato e rimettere esclusivamente ai cittadini la volontà di riconfermare o meno il Sindaco uscente. In questi stessi Comuni è a volte difficile, se non impossibile, trovare candidati a ricoprire la carica di primo cittadino. Per i Comuni con popolazione da 5.001 a 15.000 abitanti – eccoci – è comunque opportuna una norma di semplificazione in tal senso”.

Questa è la proposta dell’ANCI. La nostra considerazione? In tutta franchezza nei comuni fino a 5 mila abitanti sarà pur vero che, per fare politica rappresentativa, non ci sia più la fila ma questo non può che condurre ad una forma di soggezione, da parte dei cittadini, quasi feudale verso i sindaci. Anche nelle piccole realtà il passaggio di testimone è prioritario, nonché salvifico! A maggior ragione nelle comunità con quasi 15 mila abitanti.

L’ANCI in varie sedi ha avanzato proposte in questo senso. Da ultimo, ha proposto il terzo mandato per i sindaci al tavolo presieduto dal sottosegretario Candiani. Non è stato preso in considerazione per quest’anno ma, se l’andazzo dovesse essere questo, in prospettiva il disegno potrebbe persino giungere a compimento. Piuttosto è presumibile ritenere che sarebbe del tutto incoerente con un esecutivo – come quest’ultimo – a guida 5 stelle. Il loro motto è sempre stato quello della politica intesa come servizio temporaneo alla comunità e non certo come lavoro per la vita. Ed infatti l’hanno bocciato… con buona pace dell’ANCI.

Antonello Pentassuglia

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