Tonino Gentile: “Piano regolatore a Locorotondo? Ha vinto il cemento!”

L’INTERVISTA

Bisogna avere il coraggio di prendere posizioni scomode”






 

di Ambrogio Giacovelli e Antonello Pentassuglia

 

 

Ciao Tonino e grazie per questa intervista. Partiamo subito con un argomento a cui tieni particolarmente: dal punto di vista urbanistico ti sei sempre battuto per una visione lungimirante del paese. Al Consiglio Comunale del 5 Ottobre, la maggioranza ha approvato l’odg inerente la Rigenerazione Urbana. Nessun passo avanti sul PUG. A questo punto si può sentenziare senza timore di smentita che le due amministrazioni Scatigna non hanno voluto aggiornare l’obsoleto PRG?

“Diciamo che ha vinto di nuovo il partito del cemento. Partito che negli anni ‘80 e ‘90 spingeva per il Piano Regolatore e adesso preferisce non percorrere quella strada per utilizzare i suoli che erano destinati alla compensazione dei loro fabbricati, appetibili perché in centro. Contravvenendo a quanto pianificato da loro stessi, sono state svalutate le aree di via Fasano e Contrada Acchino, concentrando gli investimenti in suoli che dovevano essere messi a disposizione della città. Questa è una ferita terribile che trova la sua genesi attorno al 2010: io stesso, con Tommaso Scatigna e l’allora Sindaco Giorgio Petrelli, indicammo nel programma elettorale i volumi adatti a Locorotondo. La volumetria allora andava verso la zona dello stadio per valorizzare i suoli del comune. Dopodiché è stato votato il DPP di quel programma, è stato dato l’incarico all’ingegner Lombardi, ma la rotta cambiò improvvisamente.

Sono state adottate delle norme nazionali per la rigenerazione, idonee più che altro per le aree dismesse delle grandi città come Catania, Palermo, Napoli, Bari, dove ci sono siti abbandonati, non certo per il nostro paese. Mi sono battuto per il PRG ma nelle successive votazioni è stato sovvertito il pensiero iniziale per concentrare i 600 appartamenti previsti per le zone comunali verso le aree S2B. Una soluzione percorribile sarebbe stata la perequazione, grazie alla quale si sarebbero risarciti i proprietari, spostando il carico abitativo verso lo stadio e aprendo maggiormente la visuale. In questi anni ci siamo concentrati nella zona sud-ovest, i servizi invece sono dall’altra parte della città, dove non ci sono abitazioni: il Centro Storico, le scuole, gli impianti sportivi, il cimitero, la chiesa. Non si può nemmeno rimproverare nulla alla maggioranza, era scritto nel loro piano elettorale ed è una legittimazione formale. Ma sostanzialmente si tratta di una fregatura per la città”.

Un tuo cavallo di battaglia: i parcheggi. Il 28 settembre hai palesato un tuo appoggio esterno alla maggioranza, se avesse preso in considerazione – come auspicato da Porta Nuova – l’adesione di Locorotondo ad un importante avviso della Regione Puglia per interventi strategici, quindi nuovi parcheggi (si parla di un 1,5 mln di euro). Appello caduto nel vuoto?

“Credo di sì. Ce l’ho messa tutta per far capire all’Amministrazione che un parcheggio a raso per l’accoglienza turistica avrebbe risolto anche il problema degli ingorghi che si crea durante il mercato settimanale. Ci è stato risposto che era preferibile puntare su miglioramento di via Nardelli dove ci sono le attività commerciali. Devo essere onesto però, la maggioranza ha chiesto al mio capogruppo un intervento alla Regione per poter spostare la data di partecipazione a quel bando. Purtroppo, nonostante gli sforzi profusi, non è stato possibile”.

Riecco il cimitero. Il Sindaco è tornato alla carica, ma questa volta ha proposto dei tavoli tecnici costituiti da esponenti politici di maggioranza e opposizione, senza dimenticare alcuni componenti delle confraternite. Auspichi epiloghi positivi per questa annosa storia?

“Io sono positivo per natura. Se il passo è questo lo accetto di buon grado, il tavolo tecnico è un’esigenza che può portare a un risultato soddisfacente, al contrario della scorsa operazione che coinvolgeva un privato e che rischiava di non perorare gli interessi della città. Sono apertissimo a qualsiasi discorso, solo se fatto prima di progettare, ma nel momento in cui è stato già definito tutto è superfluo intervenire. Se saremo invitati risponderemo con piacere, tenendo conto che le esigenze al momento sono una sala mortuaria e una sala del commiato per le evenienze. Deve essere ben chiaro fin da subito cosa può essere privatizzato e cosa non può esserlo, non solo per ragioni logistiche, ma anche per questioni che ci legano irrazionalmente a questo luogo”.




Cedimento del sottovilla. In un recente video hai chiesto delucidazioni all’Amministrazione e il Sindaco – al question time del M5S – ha parlato di azioni strutturali, rispetto ad opere di tamponamento, onde evitare future lesioni in zone circostanti il balconcino di Villa Garibaldi. Sei ottimista per il buon esito di questa faccenda?

“Per la cronaca, quando ho registrato quel video non sapevo cosa stava accadendo, l’ho appreso qualche giorno dopo. C’è stato spiegato in Commissione l’esistenza di problemi strutturali e il bisogno di poggiare le future fondamenta su una roccia che deve stare a una certa distanza, che verrà valutata dai tecnici. Sento dire spesso che è un intervento semplice da poche migliaia di euro; io non sono così leggero e nemmeno posso colpevolizzare l’Amministrazione, sono fatalità che possono capitare a tutti. Mi auguro e spero che la vicenda abbia un lieto fine ma la parola spetta ai tecnici, non alla politica, la quale deve occuparsi del reperimento dei fondi. Un’opera pubblica di questo genere non deve essere abbozzata, in modo da non incappare nella stessa situazione tra 10 o 20 anni”.

Il Presidente del Consiglio Comunale, dott. Felice Casavola, si è dimesso. Il Vicesindaco Smaltino ha commentato: «Il confronto nell’ambito dei Locorotondesi continuerà…». In quanto ex esponente di quel gruppo politico, credi che ad oggi abbia ancora una concreta ragione di esistere?

Voglio esprimere chiaramente il mio pensiero: io sono un fondatore della lista civica Locorotondesi, uno che ha contribuito alla stesura del loro programma, antitetico al programma del centro-destra proprio perché conteneva quelle problematiche urbanistiche di cui abbiamo parlato. Alla fine io non sono un raccoglitore di voti, sono un portatore di fantasie e realtà che possono far bene al paese. Non mi interessa vincere, ma sostenere le mie idee. Quello che farà il gruppo dei Locorotondesi non mi compete, se avessero voluto dare un peso alla loro esistenza politica avrebbero creato un gruppo a sé in maggioranza.

Hanno preferito un negoziato che ha portato qualcuno a sedere su quegli scranni, ma se questo è potuto succedere è stato grazie ad un’identità ottenuta anche col mio contributo iniziale. Adesso se vogliono distinguersi e creare qualcosa di nuovo dovranno rinnegare alcune scelte politiche di palazzo non in linea con il bene del paese. Sappiamo come funziona, si vive alla giornata, per la prossima campagna elettorale. E’ necessario mettere davanti il bene di tutti, anche se a volte è sconveniente. Io non mi sento superiore agli altri, sono una persona normalissima, che però ha il coraggio di prendere posizioni spesso non in sintonia col sentire comune elettorale del paese”.








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