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Ufficiale. Tommaso Scatigna: “Lascio Forza Italia”

POLITICA

Il sindaco di Locorotondo divulga la lettera di congedo dal partito di Silvio Berlusconi










 

“È solo questione di tempo”. Ecco il refrain, di volgata popolare, maggiormente diffuso tra le vie di Locorotondo in questi ultimi 3-4 mesi. Il riferimento è alquanto scontato: il rapporto scricchiolante tra Tommaso Scatigna e Forza Italia. Un rapporto fatto di alti e bassi, ma che oggi – salvo repentini ripensamenti (che noi tendiamo ad escludere) – finisce qua. Anzi, macché oggi… la lettera di congedo è stata redatta nelle settimane scorse. Ciò la dice lunga sulla decisione ponderata ma con una divulgazione senza traccia alcuna, inoltre, di quella istintività che ha caratterizzato il percorso politico di Scatigna.

Non mancano neppure le stilettate alle decisioni a suo dire gerarchiche: “Sottolineo il mio disappunto e la mia delusione in merito alla considerazione che i vertici del partito hanno nei miei riguardi”. A questo punto, importante sarà analizzare la presa di posizione del coordinamento cittadino di Forza Italia.

In merito alla decisione del sindaco di Locorotondo, i primi rumors di certo non mancano ed evidenziano un avvicinamento – emerso anche durante la campagna elettorale delle scorse politiche – alla causa politica di Matteo Salvini. Staremo a vedere.

Di seguito la lettera di congedo o, testuale, pausa di riflessione di Tommaso Scatigna da Forza Italia.

 

Al PRESIDENTE

Silvio BERLUSCONI

al Presidente Parlamento Europeo

Antonio Tajani

al Coordinatore Regionale Puglia

Luigi Vitali

al Coordinatore Provinciale Bari

Paolo Francesco Sisto

al Coordinatore Cittadino Locorotondo

Antonio La Ghezza

e p. c. all’on. Mauro D’Attis

 

«Egregi Politici,

come sempre dichiarato in ogni occasione pubblica e privata, la mia profonda fiducia nel Partito e negli ideali di Centro Destra sono stati il faro a cui ho guardato, sia nei momenti di grande vittorie, sia nei momenti più difficili di tutto il movimento a cui mi fregio di appartenere.

Ho sostenuto sempre e comunque ogni decisione che la Presidenza ha operato per il bene del partito, anche quando non ne condividevo appieno le ragioni e spesso, devo ammetterlo, mi sono piacevolmente ricreduto riconoscendo nei vertici capacità di direzione e lungimiranza nelle decisioni.

Da qualche tempo, però, qualcosa è cambiato. La Direzione Nazionale viene spesso consigliata in modo discutibile, a mio parere. Da qualche tempo Forza Italia non rappresenta più i moderati del nostro Paese, ma una parte esigua di essi lasciando ampio spazio a chi non vive il territorio, a chi non si misura con i cittadini e, per questo, non riesce a respirare gli umori ed i malumori degli elettori.

I dati elettorali sono la prova di tutto ciò che sto scrivendo.

A maggior ragione sottolineo il mio disappunto e la mia delusione in merito alla considerazione che i vertici del partito hanno nei miei riguardi.

Sono stato candidato al Senato della Repubblica, nonostante fosse la mia prima esperienza in una competizione Politica. Sono stato lasciato solo a trascinare il Partito in collegi uninominali difficili, in cui era palese la difficile lotta con il Movimento 5 Stelle. La mia totale adesione al Partito è stata preponderante rispetto alle possibilità di candidatura in altre compagini e alla Camera dei Deputati, in cui mi era stato assicurato un grande sostegno.

Nonostante ciò, all’indomani del risultato (sono stato il primo ad essere votato fra le liste dei candidati di Forza Italia, con il numero più alto di voti personali) non ho recriminato. Ho accettato, da soldato semplice e da navigato politico, le scelte operate dai vertici del mio partito e dagli elettori.

Nelle settimane successive mi sarei aspettato un maggior coinvolgimento nelle scelte del Partito in Puglia per le Amministrative 2018. Nonostante i miei oltre 89 mila voti raccolti nella provincia di Bari e in quella di Brindisi, in Comuni nei quali si rinnoveranno le cariche amministrative, nessuno ha pensato bene di coinvolgermi, di mettermi a parte di un rinnovamento politico che tutti chiedono ma che nessuno opera, mantenendo uno status quo che serve solo agli apparati.

Sono convinto di essere stato un luky loser, un ripescato dalla politica dei palazzi, quella politica lontana dalla gente che vota, quella che stabilisce a tavolino e senza ascoltare la base, chi comanda senza dar conto dei risultati. E nonostante ciò, ho prodotto un risultato che mi fa andar fiero dei miei anni di gavetta politica, di amministrazione comunale da consigliere, da assessore ed ora da sindaco.

Sono un punto di riferimento per il mio piccolo paese e per questo vi suggerisco di cercare su google Locorotondo e di conoscere realmente cos’è il paesello che amministro da 7 anni.

Sono un punto di riferimento per i politici del circondario: sono loro che mi chiamano per avere suggerimenti, confronto e fiducia.

Sono un punto di riferimento per la base, con cui i Vertici hanno perso i contatti.

Sono un punto di riferimento per la base, non per i Vertici che continuano a muovere pedine in base a criteri che con gli elettori non hanno attinenza.

La mia storia politica non mi consente più di essere confinato ai margini di un Partito che non valorizza i suoi talenti.

La mia storia politica è fatta di scelte di campo, come recitava uno slogan di una delle tante competizioni politiche vincenti, appartenenti al passato.

La mia storia politica mi porta, in questo momento, a prendermi una pausa di riflessione, per ponderare bene le scelte future.

Ho dato tutto ciò che potevo al Partito. Ognuno raccolga ciò che ha seminato.

Con stima, sempre.

 

Locorotondo, 4 maggio 2018

Dott. Tommaso Scatigna»

Antonello Pentassuglia

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