Xylella, Amati e Pentassuglia: «Il caso dell’ulivo di Monopoli. Chi sono i responsabili?»

AMBIENTE

La nota congiunta dei due consiglieri regionali: «Errore diagnostico non significa che la Xylella sia debellata»

 

«Cosa è successo per il caso dell’Ulivo di Monopoli? Come mai c’è stato l’errore diagnostico? Chi sono i responsabili? Dolo o colpa? Perché non si arretra il perimetro dell’area infetta? Lo chiederemo lunedì prossimo in commissione all’assessore e al dirigente dell’Osservatorio fitosanitario».

Lo comunicano i presidenti delle commissioni Bilancio e Agricoltura, Fabiano Amati e Donato Pentassuglia, con riferimento all’ulivo di Monopoli prima dichiarato positivo a Xylella e poi negativo.

«Premesso che aver riscontrato un errore diagnostico – spiegano – è per noi un’ottima notizia, abbiamo bisogno di sapere cos’è accaduto, chi sono i responsabili e se dall’indagine sia emerso dolo o colpa, considerato che l’erronea diagnosi ha comportato una diversa delimitazione delle aree interessate da batterio, con tutto ciò che questo comporta. È necessario che si conoscano i dettagli della vicenda, si agisca contro i responsabili se hanno agito con dolo e si determini una nuova perimetrazione arretrando l’area d’infezione».

«Il caso dell’ulivo di Monopoli – aggiungono Amati e Pentassuglia – non significa, ovviamente, che il problema della Xylella sia debellato o non esista, così come strumentalmente viene fatto percepire in queste ore nell’ambiente del negazionismo e dei santoni. 

Significa solo che la zona più avanzata dell’infezione rimane Torre Canne, cioè a pochi chilometri, e che tutte le misure necessarie devono essere compiute con forza, senza esitazioni e ascoltando i suggerimenti delle autorità scientifiche e dei ricercatori; il tutto – concludono –  per evitare di vedere avanzare il tragico paesaggio lunare formatosi nel Salento a causa di inerzie e negazionismi vari».

 

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