Renzo Lodeserto, un campione d’Europa anche a Locorotondo
L’INTERVISTA
Intervista al giovane player professionista negli eSports che ha conquistato con la Juventus FC la eFootball 2021, la Champions League di PES
di Orazio Perillo
Vi è un campione d’Europa anche nella nostra città: parliamo di Renzo Lodeserto, 25 anni, di Locorotondo, player professionista negli eSports e tesserato con la Juventus FC. Renzo ha fatto parte del team di 3 ragazzi che ha permesso alla società bianconera di conquistare lo scorso 5 giugno il prestigioso trofeo della eFootball Pro anno 2021: si tratta della competizione ufficiale organizzata da Konami che rappresenta la massima serie continentale del videogioco eFootball PES 2021, praticamente la corrispondente della Champions League. Il torneo vede infatti ogni anno la partecipazione dei club più importanti di Europa che con i loro team di players professionisti si sfidano in competizioni ufficiali. Per la cronaca nella finale 2021, la Juventus, rappresentata anche dal giovane locorotondese, ha visto battere per 3-1 il Monaco ai tempi supplementari, dopo l’1-1 dei primi 90’ di gioco.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Renzo per capire di più di questa disciplina e conoscere quello che è stato il suo percorso.
Ciao Renzo, innanzitutto complimenti per questo importante successo conseguito con la Juventus. Scopriamo meglio il mondo degli eSports, magari non tutti coloro che ci stanno leggendo lo conosceranno. Ci puoi spiegare meglio cos’è la eFootball Pro?
«Grazie a voi. La eFootball Pro non è altro che la competizione che racchiude le dieci squadre più forti d’Europa dando vita ad un campionato 3vs3 (anche chiamato Co-op), in cui le prime 6 squadre si qualificano per i Play-off dal quale si compone poi il tabellone finale per decretare la squadra campione d’Europa».
La passione per il calcio immagino l’avrai sviluppata fin da piccolo, ma quando è nata quella per gli eSports, per PES in particolare?
«Si, in effetti sono sempre stato un fan sfegatato per il calcio, mi è sempre piaciuto guardare le partite di ogni genere, anche dei campionati minori. Per quanto riguarda PES, ho iniziato a giocarci all’età di 11 anni quando mi fu regalato un titolo per Playstation 2. Di lì non l’ho più mollato».
Come sei riuscito poi a diventare un player professionista?
«Lo sono diventato grazie ai titoli ed ai successi conseguiti anno dopo anno che mi hanno portato a ricevere una chiamata direttamente dalla Juventus per far parte del loro team».
Quando è avvenuto il primo contatto con la società Juventus?
«Il primo contratto é avvenuto nel 2019/2020 ed è poi proseguito anche per l’anno successivo».
Dicevi che il trionfo nella eFootball Pro non è il tuo unico successo, ne hai conseguiti anche altri in passato. Quali titoli vanti in bacheca?
«Si, ci sono stati anche altri importanti risultati che mi hanno permesso di arrivare fin qui. Sono stato Campione d’Italia 2014 e 2015, Vicecampione d’Italia nel 2016, Campione d’Italia Clan nel 2013 e 2014, Vicecampione Europeo Co-op 2019, terzi con il team nella eFootball Pro 2020. Così come nel 2014 ero nei primi 8 al Mondo».
Hai scelto come nickname “Lo Scandalo”, vi è un motivo in particolare?
«Nulla in particolare. Durante il tragitto per andare al primo torneo nel 2011 un mio amico mi propose questo nickname e decisi di utilizzarlo».
Da tifoso juventino immagino sia stata una soddisfazione doppia quella di vincere la massima competizione europea. Può essere di buon auspicio anche per la Juventus?
«Sicuramente vestire questa maglia ha molte più responsabilità essendo anche tifoso affezionato da una vita. Aggiungere questo trofeo nella bacheca della Juventus non può far altro che bene e piacere ad una società del genere con una storia gloriosa. Certo, spero anche che possa essere di buon auspicio».
Negli scorsi mesi, con l’avvicinarsi delle Olimpiadi, si è fatto sempre più interessante il dibattito circa la possibilità che il CIO riconoscesse le competizioni ufficiali negli eSports, in contrapposizione agli sport virtuali che si basano esclusivamente su simulazioni tramite algoritmi e generatori di numeri casuali. Che futuro secondo te possono avere gli eSports e in che relazione possono inserirsi con le discipline sportive tradizionali?
«Penso che quello degli eSports sia un progetto in netta crescita. Negli ultimi anni si sta molto sviluppando questo movimento con l’affiancamento delle varie squadre di tutto il mondo. Quindi, secondo la mia opinione, con il passare degli anni questa disciplina si avvicinerà sempre di più a quelle tradizionali».
Ed il tuo di futuro, invece? Sarai ancora tesserato con la Juventus?
«Per il mio futuro al momento non ho notizie. Ogni anno arrivano nuove offerte da tante squadre e bisogna sempre valutare bene quale strada intraprendere. Ovviamente per la mia fede calcistica spero sempre di continuare questo progetto con la mia squadra del cuore e proseguire con altri successi anno dopo anno».
In conclusione, quale consiglio vorresti dare ad un ragazzo appassionato di eSports, magari di PES?
«Quello che dico a tutti i ragazzi che hanno voglia di iniziare questo percorso: è un mondo che deve divertire prima di tutto, poi ci vuole dedizione e molto allenamento soprattutto nei primi anni. È chiaro che poi man mano si acquisiscono manualità e automatismi che aiutano nei momenti competitivi. Un modello da seguire non è mai sbagliato, ispirarsi a qualcuno può sempre aiutare. L’invito è a non abbattersi alle prime fragilità che si presentano, perché i cali in questo sport sono dietro l’angolo: non bisogna mai mollare per conseguire i propri sogni».
[Intervista pubblicata sulla rivista Agorà, numero Agosto 2021]