Eroi al merito della Repubblica: il presidente Mattarella premia il progetto Avanzi Popolo 2.0
ECCELLENZE LOCALI
Marco Ranieri, di origini locorotondesi, ci racconta la storia di questa avventura
di Palma Guarini
Sarà già giunta a molti la notizia per cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito qualche giorno fa trentatré onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità.
Il Presidente Mattarella ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.
Tra questi Marco Ranieri, 38 anni di Bari, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per l’appassionato impegno nel recupero e redistribuzione degli alimenti e nella promozione dell’educazione contro lo spreco”.
È il rappresentante legale dell’associazione di promozione sociale Farina 080, fondata con tre amici (Antonio Scotti, Marco Costantino e Antonio Spera), volta a contribuire a ridurre lo spreco alimentare attraverso una serie di strumenti tra i quali il food sharing ossia lo scambio di cibo tra gli utenti di una comunità registrata sulla piattaforma Avanzi popolo 2.0.
Marco è originario della cittadina di Locorotondo, vive a Bari, dove lavora e ha una famiglia.
Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere la sua iniziativa da vicino.
Ciao Marco! Ci racconti la storia di Avanzi Popolo?
“Avanzi Popolo 2.0 nasce nel 2015 da un’idea di 4 amici che provengono da esperienze professionali e associative diverse: chi dal mondo della cooperazione internazionale, chi dal commercio equo e solidale, chi dal volontariato e chi da iniziative di innovazione sociale.
Era l’anno di Expo a Milano e si parlava moltissimo di cibo, ma a nostro avviso ancora troppo poco dei temi legati allo spreco alimentare, un fenomeno che racchiude tutte le contraddizioni dell’attuale sistema economico: si iper-produce, consumando le risorse limitate del pianeta, ma quanto prodotto non viene redistribuito in maniera equa, generando impatti sociali incredibili. Un solo dato per comprendere di cosa stiamo parlando: secondo la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), un terzo della produzione mondiale di cibo viene sprecato, una quantità pari a 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Con il cibo sprecato in un solo anno si potrebbero sfamare per 4 anni le oltre 868 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo.
Per questo abbiamo deciso di attivarci per la lotta allo spreco: per redistribuire le eccedenze alimentari a chi non ha accesso al cibo, per ridurre gli impatti ambientali e per stimolare il cambiamento dei nostri stili di vita.
Avanzi Popolo 2.0 oggi, mobilitando una comunità ampia di persone e organizzazioni, realizza 3 azioni parallele legate rispettivamente all’aspetto sociale, ambientale e culturale del fenomeno:
la messa in contatto di luoghi in cui si producono eccedenze alimentari con organizzazioni che si occupano di contrasto alla povertà, avendo cura che il cibo possa compiere il tragitto più corto possibile dal donatore al beneficiario;
la condivisione fra singole persone delle eccedenze alimentari che si producono in casa (foodsharing);
la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione, eventi e percorsi educativi sulla lotta allo spreco, l’educazione alimentare e il consumo responsabile”.
In cosa consiste l’attività di food Sharing che avete ideato e come mai secondo te riscuote così tanto successo?
“Per la prima volta in Puglia, attraverso la piattaforma web www.avanzipopolo.it è possibile testare una pratica assai diffusa in Europa che consiste nel condividere e donare cibo ancora buono che rischia di essere sprecato, in una logica one-to-one, in forma del tutto gratuita e finalizzata alla costruzione di una comunità sempre più inclusiva. Del resto lo spreco investe soprattutto le piccole quantità di cibo (il 42% dello spreco in Italia si concentra nelle famiglie) e il foodsharing offre una prospettiva di condivisione che non è soltanto orientata al contrasto delle povertà, ma alla costruzione di pratiche sostenibili.
L’obiettivo è creare uno strumento che consenta alle persone, indipendentemente dalla propria condizione di reddito, di condividere il cibo in eccesso o a ridosso della scadenza per evitare sprechi. Il foodsharing rientra quindi fra le esperienze di economia collaborativa, in cui le persone costruiscono relazioni e creano valore e forme di scambio e dono.
Ritengo poi che la nostra caratteristica peculiare sia la rete e la costruzione di comunità. Gli strumenti tecnologici di collegamento tra spreco e domanda di cibo possono essere utili ma non sono sufficienti laddove mancano legami di fiducia tra gli attori. Per questo agiamo su un territorio ristretto (la città di Bari e le immediate vicinanze) e cerchiamo di costruire relazioni durature con tutti i partner con cui collaboriamo”.
Cosa avete provato quando siete venuti a conoscenza del riconoscimento di Mattarella?
“Il riconoscimento del Presidente della Repubblica è stato inatteso e ci ha davvero riempiti di gioia. Uso il plurale perché il riconoscimento non è individuale ma collettivo: è di un gruppo (i 4 amici di cui parlavo e che vengono citati nella nota del Quirinale) e di tutta una comunità che si attiva per contrastare lo spreco e si impegna per essere più solidale e sostenibile.
Lo considero un segnale importante che ci dimostra che stiamo andando nella giusta direzione e che non dobbiamo fermarci qui.”
Progetti futuri?
“I progetti futuri legati ad Avanzi Popolo 2.0 riguardano in particolare l’allargamento e il rafforzamento della comunità che anima il progetto. Vogliamo connettere e coinvolgere sempre più persone, mettendole nella condizione di potersi attivare contro lo spreco alimentare in maniera semplice, divertente e solidale.
Ad esempio, negli ultimi mesi, grazie ad una donazione del Rotaract Club Bari, abbiamo attivato una bicicletta dotata di un piccolo carrello (Cinzia) che sta girando in due quartieri del capoluogo pugliese raccogliendo le eccedenze alimentari di tanti piccoli esercizi commerciali: panifici, fruttivendoli, bar, pasticcerie, negozi biologici, salumerie di quartiere. Le eccedenze raccolte vengono poi redistribuite nel quartiere stesso, coinvolgendo gli sportelli Caritas che si occupano di contrasto alla povertà.
Un’azione che sta coinvolgendo sempre più volontari e che ha attirato anche l’attenzione dell’Associazione Pattinatori di Bari che si è offerto per accompagnare la bicicletta nel recupero settimanale delle eccedenze. Un obiettivo per il futuro, quindi, è replicare l’esperienza in altri quartieri cittadini”.
Chi è Marco nella sua vita quotidiana?
“Lavoro nelle politiche giovanili della Regione Puglia occupandomi della riqualificazione di spazi pubblici da trasformare in luoghi per i giovani. Inoltre continuo ad impegnarmi nella cooperazione internazionale con una associazione barese. E poi c’è la famiglia con due bimbi piccoli con cui cerco di passare quanto più tempo possibile, coinvolgendoli anche in queste attività di volontariato. A loro sto cercando di trasmettere i valori dell’impegno, della giustizia sociale e della cura delle relazioni e del nostro pianeta”.