Ultime newsLocorotondoPoliticaValle d'Itria

“Il paese delle luminarie”, ma dalla politica il timore “che il giocattolo si rompa”

POLITICA

Locorotondo. Il vicesindaco Vito Speciale: «Non è che se iniziamo a far pagare il turista, poi il Natale delle luminarie scompare?». Impegno per un confronto in questi primi mesi del 2023

 

di Antonello Pentassuglia

 

Luminarie spente. Finito il periodo natalizio, è chiaramente tempo di bilanci. A dirla tutta, sono già partiti ed a più riprese nelle scorse settimane con giudizi, in molti casi dei residenti, particolarmente negativi, esausti dalle date sensibili che hanno visto tante migliaia di visitatori giungere nel centro storico. D’altro canto non è neppure in errore chi ricorda bene le lamentele che si rincorrevano negli anni scorsi quando il clima natalizio era avvertito sì, ma non certo come ora.

Locorotondo a livello nazionale (e non solo) è divenuto “il paese delle luminarie”: può piacere o meno, ma questa è la realtà ed ora non si può tornare indietro, guardando al tempo che fu. O perlomeno chi la pensa così, è giusto che lo dica apertamente ma solo per stimolare un dibattito che punti a trovare soluzioni di cui tutti – residenti, visitatori, osservatori e parte politica – necessitano.

Allo scorso Consiglio Comunale, del 29 dicembre, la compagine di opposizione INNOVA ha presentato un ordine del giorno con tema riguardante il “Piano Sicurezza, viabilità, traffico e parcheggi”. Il primo a fornire delucidazioni è stato Vito Speciale che ha ribadito, per l’ennesima volta, il pensiero dominante della maggioranza: non vengono previste misure di contingentamento e contenimento, poiché in base alla conformazione del centro storico vi sono più di 15 accessi difficili da controllare. Una volta chiusi, in base a quanto affermato dal Vicesindaco, i disagi potrebbero persino aumentare. Però rispetto al passato, per forza di cose, sono emerse ulteriori valutazioni per “scremare gli arrivi”: «L’altra soluzione quale può essere? Quella di inserire – dichiara Vito Speciale – un costo per l’ingresso e poi andarci a rendere anche sostenibili, dal punto di vista economico, le varie spese. Parlo dei volontari, parlo del servizio di Safety Security, ecc. Modello Carnevale di Putignano».

Il Vicesindaco di Locorotondo, Vito Speciale

Resta il fatto, come ammesso dallo stesso Vicesindaco, che a Putignano le date sensibili sono le cinque domeniche, mentre per Locorotondo sarebbero almeno 20 fra giorni di festa e weekend nel periodo natalizio. Quindi l’ipotesi del “biglietto” seppur considerata, non è certo la prediletta da parte dell’Amministrazione. «Non è che si rompe il giocattolo?» si chiede Vito Speciale che prosegue: «Non è che se iniziamo a far pagare il turista il famoso Natale delle luminarie a Locorotondo finisce, scompare? Sicuramente a favore di chi lo abita il centro storico, perché il disagio ormai è chiaro…». Sul fronte parcheggi, sempre il Vicesindaco ha ribadito le vicissitudini sorte con una prima ditta incaricata al servizio di gestione (“ci ha lasciati nel bel mezzo della stagione invernale” cit.), per poi affidare l’incarico alla Cooperativa Sociale Multiservizi dei Trulli.

In merito alla viabilità, Vito Speciale ha reso noto che è stata data indicazione di chiudere le rotatorie di Via Martina e Via Fasano, nel caso in cui si fossero create delle lunghe file. Per quanto concerne i servizi igienici, il numero dei bagni chimici è stato portato a dieci più quelli in sede fissa di Piazza Aldo Moro, Piazza Mitrano e Via Nardelli.

I consiglieri comunali dei gruppi di opposizione INNOVA e M5S

Dall’opposizione, la prima a prendere la parola è stata la capogruppo di Innova, Marianna Cardone, che ha confermato lo spirito costruttivo ma anche che la “situazione del Natale è diventata molto calda in alcune sedi pericolosa, esplosiva”. «Di certo – dichiara la consigliera – constatiamo che c’è tanto da fare, perché c’è molta gente contenta, parlo dei commercianti, ma c’è altra gente insoddisfatta, al limite dell’esasperazione e, seppure essendo in minoranza numerica, non si può far finta o dirgli vendetevi la casa e andate fuori dal centro storico a vivere». Poi l’appello al confronto sinergico per pianificare da subito una strategia per il futuro. Dalla capogruppo Cardone, per esempio, la prenotazione per i visitatori che giungono con i pullman.

Dalla collega del gruppo Innova, Grazia Ruggiero, arriva invece una valutazione sul turismo a cui si vuol mirare: «Una riflessione sulla sostenibilità di quello che sta succedendo e di quello che è il tipo di turismo che vogliamo proporre, prima o poi la dovremo fare. Perché non voglio dare una triste notizia al Vice Sindaco, ma il giocattolo si è già rotto».

Palla al capogruppo di maggioranza Donato Pinto. Nel suo intervento, si evidenzia un miglioramento della situazione dopo la prima fase più caotica (da novembre fino all’8 ed 11 dicembre). Specie con l’approvazione dei primi atti amministrativi. «Il Natale a Locorotondo – dichiara – è un format che funziona, che ha reso il paese più iconico di quello che è, favorisce arrivi anche estivi… Motivi per cui è un fatto che va conservato e reso il più possibile compatibile con la vita delle persone del centro storico». Inoltre il capogruppo evidenzia la necessità di aprire, eventualmente, un dibattito su un biglietto di ingresso (anche se in mancanza di un evento specifico). Aspetto toccato anche da Vito Speciale.

Ma il 10 gennaio, il primo cittadino Bufano non ha apprezzato l’articolo della testata Quinto Potere, in cui si scriveva testualmente: «Una delle ipotesi al vaglio per il futuro è quella di chiudere il centro storico con dei varchi di ingresso e contingentare gli ingressi, facendo pagare anche con un biglietto. Un’idea però che potrebbe costare caro ai commercianti». Ha replicato Antonio Bufano attraverso una nota diffusa: «In riferimento ad una possibile scelta da parte dell’Amministrazione del Comune di contingentare l’affluenza dei visitatori in città valutando la “chiusura” del centro storico e l’ingresso dietro pagamento di un ticket di ingresso, comunico che quanto riportato dal redattore appare totalmente privo di fondamento, costituendo di fatti una notizia non vera».

Tesi giusta per i contingentamenti e varchi, per il resto “anche no” come si suol dire. Perché all’ultima assise dell’anno, il riferimento al “biglietto” è stato fatto sia dal Vicesindaco Speciale che dal capogruppo Pinto. Certo, è una pista – ripetiamo – non particolarmente battuta dalla maggioranza (specie dal primo cittadino Bufano), ma da qui a dire che la notizia data da Quinto Potere era priva di fondamento, parliamone.

Fermo restando che Speciale e Pinto, nelle loro rispettive valutazioni, non erano in errore. Ma se c’è il timore di perdere visitatori non disposti a spendere un euro di biglietto in quelle date sensibili (è chiaro che è il costo debba essere molto modico), ed è un oggettivo rischio, allora occorre davvero mettersi tutti d’accordo: non si può avere “la botte piena e la moglie ubriaca”, come recita l’antico proverbio. Proprio perché ci sono quelle fasi in cui il centro storico merita un’azione di salvaguardia ad hoc. La “scrematura degli arrivi”, a cui faceva riferimento lo stesso Vicesindaco, può essere una soluzione. È acclarato che la gestione degli ultimi anni non può proseguire su questa falsariga. Ragioni che legittimano i riferimenti, arrivati dai banchi della maggioranza, in merito ad una pianificazione più strutturata ed organica da avviare dai primi mesi del 2023 con opposizioni, residenti, esercenti ed associazioni.

Per il cons. pentastellato Fabio Lotito, si potevano comprendere le difficoltà di gestione dei flussi nel 2020 ed un anno fa, ma ora non più. Inoltre la richiesta di spegnere le luminarie dopo l’Epifania. Già prevista a monte dall’Amministrazione, come confermato dall’ass. Ermelinda Prete.

Altro tasto dolente. Si aggiunga che oltre alle problematiche attinenti alle deiezioni in strada (la cons. Ruggiero ha fatto riferimento ad episodi anche in Via Sant’Elia, ma è accaduto anche nei parcheggi oltre che nel centro storico), è giusto altresì asserire che, per esempio, salire le scale di abitazioni private – seppur site nel borgo antico – per farsi immortalare in scatti fotografici non è comportamento corretto e rispettoso. Oltre alle già citate problematiche di calche, quindi per la sicurezza, fra viuzze e vicoli.

Se occorre puntare su queste visite per il periodo di Natale – come da questa testata auspichiamo ormai da tre anni – è chiaro però che porre dei correttivi concreti è doveroso. A rischio, ahinoi, che il giocattolo si rompa. Ma questo è il prezzo da pagare se la mira ultima è quella di essere lungimiranti, “con un piede nel passato ed uno sguardo dritto e aperto nel futuro” come cantava Pierangelo Bertoli.

[Articolo pubblicato sulla rivista Agorà, numero Gennaio 2023]

Agorà Blog

Blog e mensile cartaceo dei trulli e delle cummerse di Locorotondo. Ci occupiamo di attualità, politica, società e tanto altro...

error: Riproduzione Riservata