Locorotondo. Intervista alla giovane cantante Aya
LA TESTIMONIANZA
Anastasia, in arte Aya, piccola star della musica ucraina giunta a Locorotondo in fuga dalla guerra
di Donatella Serio
Ormai parlano tutti di lei, della piccola star della musica ucraina arrivata a Locorotondo con sua madre e sua nonna, in fuga dalla guerra, e affettuosamente accolta dall’intera comunità. Anastasia, in arte Aya, per tutti Nastya, ha quattordici anni, è nata a Kiev, canta, balla e recita. La sua pagina Instagram, aya.official.music, è seguita da migliaia di followers e su You Tube il suo singolo ha raggiunto più di un milione di visualizzazioni. Ha preso parte a diversi concerti e programmi televisivi, non solo come cantante, ma anche come ospite e co-conduttrice; nel 2019 ha cantato l’inno nazionale allo stadio Olimpico di Kiev, di fronte a ben 75.000 spettatori, in occasione della cerimonia di apertura della finale di Coppa d’Ucraina tra le due principali squadre di calcio del Paese, la Dinamo Kiev e lo Shakhtar Donetsk. Inoltre, ha anche interpretato un ruolo in un film per il cinema.
Grazie alla mediazione linguistica di Martino Calianno, laureato in lingua e traduzione russa, ho potuto incontrare Aya e intrattenere con lei e la sua mamma, Irina, una piacevole conversazione.
Anche noi vi diamo il benvenuto qui a Locorotondo. Da quanto tempo tu, la tua mamma e tua nonna siete in Italia? (È mamma Irina a rispondermi.)
“Subito dopo l’inizio dei bombardamenti abbiamo dovuto lasciare Kiev, la nostra casa. Sapevamo che avremmo trovato immediata ospitalità presso una nostra cara amica che ormai da diversi anni vive in Italia, a Bisceglie. L’abbiamo raggiunta e grazie a lei, che pur volendo non avrebbe potuto ospitarci a lungo, siamo riuscite a inoltrare domanda di accoglienza. Nel giro di qualche giorno abbiamo ricevuto risposta e davvero non potevamo essere più fortunate: siamo state accolte a braccia aperte dalla signora Stella e da suo martio, qui a Locorotondo. Sono davvero delle persone tanto gentili. Pensate che hanno regalato a Nastya un gattino, dato che lei sente tanto la mancanza del suo gatto che purtroppo non abbiamo potuto portare con noi.
Ma non solo loro, tutti qui sono molto affettuosi con noi. Sono riuscita subito a trovare un impiego nel mio ambito di competenza, questo ovviamente ci rende più serene. La figlia della mia datrice di lavoro, coetanea di Nastya, ha voluto regalarle quella collanina che vedi al suo collo, un piccolo dono che ci ha fatto felici”.
Immagino abbiate già assaggiato tutti i nostri piatti tipici. Qui in Puglia dimostriamo affetto preparando da mangiare. “Hai mangiato?” si traduce “Ti voglio bene e mi preoccupo per te.”
“Si, è vero, si mangia molto bene. Nastya impazzisce per la pizza, ovviamente, ma anche per i panzerotti e le lasagne! Come darle torto”.

Cara Nastya, mi piacerebbe sapere qualcosa in più di te, della tua carriera e passione per la musica. Inizio con il dirti che sono la tua fan italiana numero uno! Ho ascoltato e riascoltato tutte le tue canzoni.
Come hai scoperto di voler cantare? Qual è stato il tuo percorso artistico?
“Ho iniziato a cantare da piccolissima, mi sono esibita per la prima volta di fronte a un pubblico quando avevo solo quattro anni. Da quel momento non ho mai smesso di cantare, di studiare canto. Persino qui ho trovato il modo per esercitarmi, seguo delle lezioni private a Martina Franca. Io stessa impartisco lezioni di canto online a dei bambini più piccoli di me, vorrei insegnare loro soprattutto l’importanza della dedizione e della costanza.
A Kiev frequento una scuola, una sorta di accademia dello spettacolo, in cui si approfondiscono discipline come il canto, la danza e la recitazione.
Ho anche partecipato ai casting per The Voice Kids, ho superato le prime selezioni senza però riuscere ad arrivare in trasmissione. È stata un’esperienza molto formativa che spero di poter ripetere, magari per altri talent, magari qui in Italia”.
A proposito di musica italiana, conosci e ascolti qualche cantante italiano?
“Celentano! In Ucraina raramente si ascoltano canzoni italiane, le uniche che un po’ conosco sono quelle di cantanti, come dire, “superati”, dei tempi dei nostri genitori e nonni.
Ah, quasi dimenticavo, mi piacciono tanto i Maneskin! Ho apprezzato moltissimo la canzone e il video con cui hanno voluto supportare l’Ucraina”.
Chi è stata la persona che più di tutte ti ha sostenuta e incoraggiata?
“Sicuramente mio padre. Da ragazzo il suo sogno era quello di cantare, ma non ha avuto la possibilità di realizzarlo, per questo ha voluto donarla a me. Lui mi ha trasmesso la passione per la musica, mi ha spinta, incoraggiata e sostenuta, facendo anche dei grossi sacrifici per permettermi di studiare e avere delle occasioni. Devo soprattutto al mio papà e al suo entusiasmo tutto quello che ho realizzato. Mi manca moltissimo”.
So che frequenti la scuola a distanza, online, e mi hai detto che ti rechi a Martina Franca per le tue amate lezioni di canto, come trascorri la restante parte del tempo a Locorotondo?
“Alcuni ragazzi della scuola superiore (I.I.S.S. Basile Caramia-Gigante) mi hanno subito contattata per chiedermi di cantare con il loro gruppo musicale, quindi spesso proviamo insieme. Ci siamo già esibiti davanti alla scolaresca e probabilmente lo rifaremo.
Inoltre, quando posso, do una mano presso i centri di raccolta degli aiuti umanitari in partenza per l’Ucraina, scrivo sui cartoni cosa contengono nella nostra lingua. È un piccolo gesto che tuttavia spero possa essere utile”.
Per concludere avrei voluto chiedere a Nastya che progetti ha per il suo futuro, qual è il suo sogno più grande, ma non sono riuscita a farle questa domanda, forse troppo dolorosa. Allora le ho chiesto un selfie, come si fa con i propri beniamini quando si ha la fortuna di incontrarli. Dopo averlo scattato, al momento dei ringraziamenti e dei saluti, ha allargato le braccia e mi ha abbracciata. Forte. E in quel momento mi è tornato in mente il ritornello di una canzone: “Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho”…e che hai, dolce Nastya.
[nella prima foto in evidenza Aya; nella seconda la mamma Irina, sempre Aya e Donatella Serio]