La grandine “spietata” non risparmia l’agricoltura: timori per la raccolta

MALTEMPO

Dalla nostra rivista. L’ass. regionale Pentassuglia: «Dopo le segnalazioni, invieremo la delibera al Ministero». La cons. Cardone: «Il Comune istituisca uno Sportello dell’Agricoltura»

 

di Antonello Pentassuglia

 

Dopo tante giornate di caldo afoso che ha portato con sé nella nostra regione, ma non solo, il triste fenomeno della siccità, il 7 luglio in Valle d’Itria ma in particolar modo nel territorio di Locorotondo con il suo vasto agro si è abbattuta una grandinata. Spietata sotto tanti punti di vista, con chicchi dal diametro di circa un paio di centimetri.

Tutto nel giro di circa mezz’ora intorno alle ore 16. Con gli appelli dei meteorologi che prevedevano temporali, ben cosci del rischio della grandine. Ma la realtà è stata, senza alcun dubbio, peggiore delle stesse previsioni.

La grandine ha colpito con estrema irruenza molti frutti di stagione: albicocche, prugne, fioroni, pesche. Anche i pomodori. Per non parlare degli ortaggi con “sfere di ghiaccio” che non hanno risparmiato zucchine, fagiolini e barattieri.

Colpite in maniera irruenta anche le vigne, con forti preoccupazioni per la prossima vendemmia. Per non parlare degli oliveti, con la raccolta delle olive a rischio.

«A seguito di svariate segnalazioni scriverò personalmente all’ufficio Agricoltura della Regione Puglia chiedendo lo stato di calamità naturale» ha immediatamente dichiarato l’ass. all’Agricoltura, Angelo Palmisano. Parole in linea a quelle di Coldiretti Puglia, che ricorda come la grandine sia capace di distruggere un anno di lavoro nel giro di pochi minuti: «La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti». Ovvio come il pensiero corra alle conseguenze da cambiamenti climatici.

«Eravamo pronti a un forte acquazzone ma non a un temporale di queste dimensioni con abbondanti grandinate – ha dichiarato il Vicesindaco Vito Speciale -. Tutto si sistemerà, ma un pensiero va a tutti gli agricoltori della Valle d’itria che hanno subito ingenti danni alle coltivazioni. Ci faremo sicuramente portavoce in Regione delle vostre segnalazioni».

Rassicurazioni dall’ass. regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia: «Il tema è attenzionato, ho detto ai Comuni di segnalare agli uffici provinciali territorialmente competenti per valutare quali fogli di mappe e particelle siano interessate. Per fortuna la grandine non si è abbattuta su tutto territorio di Locorotondo o quello di Martina Franca e Alberobello, ma è a fasce. A volte intercomunali; quindi le segnalazioni, noi faremo i controlli e – evidenzia l’ass. regionale – attiveremo la procedura con la delibera da mandare al Ministero. Stiamo attenzionando ed io stesso ho fatto dei sopralluoghi perchè a seconda delle zone ci sono diversi tipi di danno».

Disamina accurata sui danni causati dalla grandine arriva da Marianna Cardone, capogruppo di Innova nonché direttore commerciale delle Cantine Cardone e delegata pugliese per Le Donne del Vino: «La grandine di giovedì 7 luglio come sempre accade dopo lunghi periodi di siccità nei mesi estivi così caldi, è arrivata devastante ed inevitabile. Ma per pseudo fortuna a fasce e non integrale su tutta la Valle d’Itria del vino. Alcune delle nostre vigne e dei nostri storici conferitori hanno subito danni considerevoli, alcuni di questi per un solo 20-30% del raccolto, altri – ma per fortuna casi isolati – hanno visto la prossima vendemmia compromessa.

Non è assolutamente tutto perduto ed irreparabile – sottolinea Marianna Cardone – perchè grazie all’esperienza dei nostri agronomi, già al lavoro per salvare il raccolto, e alle indiscusse potenzialità pedoclimatiche della Valle d’Itria confidiamo in un buon recupero. Di certo sarebbe cosa buona e giusta che finalmente a Locorotondo, le Istituzioni comunali competenti istituiscano uno Sportello dell’Agricoltura e non un post su Facebook. Grazie al quale – fa presente la capogruppo di INNOVA – il singolo agricoltore o l’azienda agricola in possesso o no della regolare polizza assicurativa contro danni per calamità naturali, possa usufruire di aiuti concreti e rapidi provenienti sia da fondi comunali se esistenti, sia da fondi sovracomunali. Il MIPAAF si è già mosso in tal senso. Ha già istituito un fondo, ma solo per consorzi di tutela e per associazioni temporali di confronti di tutela. Assolutamente assenti nel nostro territorio. Quindi – conclude la consigliera comunale di opposizione – lo strumento ideale sarebbe uno Sportello che faccia da tramite e che si metta al fianco degli agricoltori in maniera concreta e amministrativa per capire bene cosa si può fare e da dove tirar fuori i fondi».

Sempre durante la grandinata del 7 luglio, per via del forte vento, un albero di pino è stato divelto in contrada Serra. Per fortuna in quel momento non transitava nessuno. La Polizia Locale si è recata sul posto, chiedendo l’intervento della sempre operativa associazione Uomo Duemila, sopraggiunta con 5 operatori che hanno rimosso il grosso albero dall’asfalto e i tanti rami sparsi sulla strada.

Con circa 50 millimetri di pioggia caduta (50 litri ogni metro quadro di superficie), disagi anche nel centro urbano, con l’acqua entrata in vari condomini in Via Alberobello e Via Cisternino. La grandine ha inoltre danneggiato alcune auto parcheggiate all’esterno.

[Foto in evidenza dalla pagina Fb di Vito Speciale]

[Articolo pubblicato sulla rivista Agorà, numero Luglio 2022]

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